16 maggio 2016
Il 4 marzo di quest’anno ad Aden, capitale dello Yemen, un gruppo di estremisti islamici ha barbaramente trucidato quattro suore di Madre Teresa, impegnate nell’apostolato a favore di vecchi e disabili in un ricovero della città. Annselma, Judith, Margarita e Reginette svolgevano un servizio umile e i loro nomi ora sono scritti in cielo.
Pochi organi di stampa hanno parlato di questo massacro, forse perchè nessuna delle religiose era italiana. Il quotidiano ” Avvenire” ha pubblicato una foto che mi ha molto impressionato: due suore morte, con il viso nella terra e con il grembiule sopra l’abito religioso.
Il grembiule.
Segno del servizio umile e nascosto di chi non cerca i primi posti per farsi lodare dagli uomini, in un frusciare di vesti preziose e salamelecchi.
Il grembiule.
Segno di chi lavora in cucina o in lavanderia o sta assistendo i malati in qualche compito che sporca le mani.
Il grembiule.
Segno di un amore disinteressato che non ricerca applausi e riconoscenza.
Il grembiule.
Segno di quotidianità operosa che non ha bisogno di pubblicità.
Ho pensato ad un’espressione di mons. Tonino Bello: “La Chiesa con il grembiule”. L’immagine di quelle due suore mi ha riportato a quella Chiesa. Bella, pura, piena d’ Amore, ancora capace di donare tutta se stessa, senza calcoli, senza prudenze troppo umane, senza paura.
Una Chiesa a cui si è fieri di appartenere, che non fa arrossire di vergogna, che non richiede la solita, inflazionata giustificazione del “siamo tutti peccatori” per coprire le nefandezze dei suoi figli.
E’ importante e rincuorante sapere che c’è anche quella Chiesa! E che la si incontra tutti i giorni anche nei nostri paesi. Chiesa fatta di uomini e donne umili, che lavorano tutto il giorno e trovano anche il tempo di dare il proprio contributo alla vita della Parrocchia.
Persone che educano i propri figli e i propri nipoti all’amore per Dio e al generoso servizio dei fratelli. Persone che accolgono con serenità la sofferenza e la fanno diventare strumento di redenzione e di santificazione per sè e per gli altri.
Una Chiesa di preti e suore che, ormai vecchi, si spendono ancora nell’educazione dei ragazzi, respirando la polvere del campetto dell’oratorio. Una chiesa piena di persone che danno l’esempio e testimoniano con la vita che Gesù è tutto. Anche questa Chiesa siamo chiamati a vedere e a gustare, pur senza chiudere gli occhi sulle storture.
E’ la Chiesa Sposa di Cristo, senza macchia e senza ruga, capace di morire per Amore del suo Sposo, capace di dare la vita con un grembiule cinto ai fianchi.
Grazie suor Annselma, suor Judith, suor Margarita, suor Reginette!
Mi avete fatto sentire il soave profumo della Chiesa.
Con il grembiule.
don Roberto