23 settembre 2019
E così abbiamo un nuovo governo. Dopo la crisi tragicomica d’agosto, con capitani che si arenavano miseramente nelle insidiose secche del mar politico, burattini che diventavano burattinai, spettatori rigurgitanti popcorn che diventavano attori, siamo arrivati, con tutti i crismi della Costituzione, ad avere un nuovo assetto politico, una nuova maggioranza parlamentare, un governo che si prefigge di durare fino alla fine della legislatura.
Chissà… In ogni caso sarebbe proprio bello se i ministri e tutto il codazzo di collaboratori mettessero in pratica quanto diceva uno che di governo se ne intendeva, e cioè il cardinal Richelieu: “Bisogna ascoltare molto e parlare poco per governare bene uno Stato”.
Mi auguro che questa massima diventi una linea condivisa da tutti coloro che, in un modo o nell’altro, condividono una fetta di potere a servizio dei cittadini. Che non hanno bisogno solo di incentivi economici, di meno tasse, di star bene materialmente. Hanno bisogno anche di essere educati ai valori più grandi, di vedersi spronati a dare il meglio di sè senza nutrire odio e disprezzo per la parte avversa, di avere avanti a sè persone mature che siano esempio di rettitudine, di equilibrio, di lungimiranza.
Forse mi auguro troppo, però mi farebbe proprio piacere guardare un telegiornale senza dover vedere le sparate di questo o di quello, sparate che suscitano solo livore e che anestetizzano la capacità di ragionare. Siamo in un Paese libero e ognuno può dire ciò che vuole, tuttavia chi riveste un ruolo pubblico deve rendersi conto che le sue parole hanno un peso diverso da quelle degli altri e non capirlo significa dimostrare di non essere adatti a quel ruolo.
D’altronde non è solo in politica che l’eccesso di parole crea brutte situazioni. Da quando i Papi e gli ex Papi hanno iniziato a rilasciare interviste in aereo e non, a scrivere libri, a parlare tutti i giorni più volte al giorno, nelle situazioni più svariate, la confusione del Popolo di Dio è aumentata e molti non distinguono il Magistero da un’opinione personale, un’affermazione seria da una battuta.
Un po’ di silenzio, per favore!
don Roberto