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Gente di poca fede/4

6 Luglio 2020 by Manuela Brancatisano

6 luglio 2020

Ormai sono un dato acquisito le sconfitte degli ideali cattolici nei referendum sul divorzio e sull’aborto.

In un Paese che allora si dichiarava a stragrande maggioranza cattolico, le posizioni sostenute dalla Chiesa finirono per essere in minoranza. Si cominciò a parlare di una frattura fra gerarchia e fedeli, con questi ultimi che prendevano decisioni e facevano valutazioni etiche diverse a quelle sollecitate dai Pastori.

E questa tendenza sembra continuare anche oggi, per esempio riguardo a un tema scottante come quello dell’eutanasia. Ormai, infatti, il 62,7% della popolazione italiana si dice favorevole al fatto di porre fine alla vita di un malato incurabile (la percentuale era del 22,5% nel 1994).

In questa situazione poco positiva molti avevano posto grande fiducia nella figura di Papa Francesco, così popolare e capace di suscitare consensi, considerati i suoi propositi di riforma e le sue spesso dure prese di posizione riguardo a certi vizi e certe storture presenti nella vita ecclesiale. Effettivamente nel 2017 la popolarità del Papa continuava ad essere molto alta: l’80% della popolazione considerava positiva la sua azione.

Tra le sue caratteristiche più apprezzate ci sono “la vicinanza alla gente comune”, “il modo semplice di parlare e di agire”, “l’attenzione agli esclusi, agli ultimi, agli emarginati”, “il coraggio di denunciare aspetti negativi del sistema economico” e “il grande impegno per cambiare la Chiesa e la curia romana”. Particolarmente apprezzate sono anche le aperture alle coppie divorziate e risposate e alle persone omosessuali. Il 56% della popolazione considera Francesco un “papa scomodo” per la Chiesa, una figura che produce conflitti e divisioni interne, causate dalle resistenze al suo programma di riforme.

Un’altra considerazione riguarda il fatto che l’apprezzamento di papa Francesco è molto alto anche fra coloro che si dichiarano “non credenti”. E infine è opportuno anche notare che il 55% della popolazione ritiene il papa più attento alle questioni sociali che a quelle spirituali, “più coinvolto- per dirla con le parole del professor Garelli- nelle dinamiche della città terrena che orientato a richiamare la gente e i fedeli verso il lato misterico e trascendente della vita”.

don Roberto

Posted in: Riflessioni Tag: don roberto pandolfi, Papa Francesco, parroco grandate

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