7 novembre 2022
Tutti dicono che ci aspetta un inverno terribile, con bollette di luce e gas stratosferiche. E, ovviamente, il pensiero corre ai russi, a Putin, al prezzo del gas che la guerra ha fatto schizzare verso l’alto, alle sanzioni europee.
Se però ci chiedessimo chi ci guadagna in tutta questa storia del gas e andassimo a vedere chi sono i proprietari di Gazprom, cioè della principale azienda russa che decide di aprire e chiudere i rubinetti verso l’Europa, costringendoci, in caso di chiusura, a razionamenti e peggio, scopriremmo delle cose interessanti.
Scopriremmo, per esempio, che solo il 50% di Gazprom è di proprietà del Governo russo, che, comunque è il socio con la percentuale più cospicua. Il restante 50% offre qualche sorpresa. Infatti è suddiviso tra BlackRock (un fondo di investimento statunitense con un fatturato di 19,7 miliardi di dolllari nel 2021), JP Morgan & Chase (altro fondo di investimento americano con un fatturato di 119,57 miliardi di dollari nel 2021) e Vanguard (un fondo sempre americano che fa la figura della Cenerentola con i suoi “miseri” 6,936 miliardi di dollari fatturati nel 2021).
Ma le cose meravigliose non finiscono qui. Il fatto più sorprendente è che tra i proprietari di Gazprom figura anche la Banca centrale di Norvegia, con un suo fondo di investimento. La Norvegia, quindi, Paese facente della NATO, è uno di quelli che ci guadagna (e tanto) dall’aumento del prezzo del gas che rischia di strangolare l’Europa.
Sarà un caso che Stoltemberg, il capo attuale della NATO, sia norvegese? Così, quando ci sono di mezzo i soldi, non ci sono guerre che tengano. E si può verificare quanta ipocrisia abiti dentro dichiarazioni roboanti che sono solo di facciata.
Sapendo, dunque, che gli Americani stanno guadagnando un mucchio di soldi “grazie” alla guerra in Ucraina, ci possiamo fare un’idea della complessità del mondo in cui viviamo. E’ sempre difficile dividere nettamente il bianco dal nero ed è ingenuo credere che tutto il male sia da una parte e tutto il bene dall’altra.
Su ogni cosa, anche su noi stessi, dobbiamo continuamente fare discernimento. Informandoci il più possibile, non accontentandoci delle informazioni che ci propinano e tenendo come criterio di giudizio il Vangelo. In ogni caso, se ci ritroveremo al freddo, sapremo chi ringraziare e chi ci guadagnerà.
don Roberto