17 aprile 2017
“Pensavo che la mia fosse fede, invece era soltanto salute”.
Una persona che si sta scontrando con una grave malattia mi racconta del suo cammino di fede, così bello e profondo fino a quando tutto andava bene.
Sacramenti, volontariato, consigli dispensati con saggezza evangelica, anche a chi soffriva, e poi…ecco la malattia, che colpisce duro, che manda in crisi le certezze, che indebolisce il corpo e scava nell’anima, fino al dubbio radicale, alla domanda terribile: “perchè proprio a me, con tutto il bene che ho fatto?”.
E quella fede che sembrava così forte, che veniva guardata con rispetto e ammirazione anche da tanti non credenti comincia a incrinarsi, a perdere colpi.
E l’entusiasmo dell’adesione a Gesù diventa rancore verso Dio.
E la donazione gioiosa ai fratelli diventa ripiegamento egoistico e arrabbiato su sè stessi e sulla propria sofferenza…
Come è difficile aver fede quando si soffre!
Quante volte ci capita di riempire la bocca di belle e sacrosante parole e il cuore di sentimenti profondi e nobili…quando si sta bene!
“L’uomo ha il terribile potere di perdere in un attimo la fede di tutta una vita”, diceva san Francesco di Sales.
Mi fa sempre impressione quando sento qualcuno che dice di avere una gran fede.
E prego tanto per queste persone, perchè non diventino controtestimonianze viventi nel momento in cui la loro “grande fede” dovesse essere messa alla prova.
Sono convinto che un po’ di sana umiltà non farebbe male.
Pensare che siamo deboli e fragili dovrebbe aiutarci ad alimentare e custodire ogni giorno la nostra fede, ma soprattutto a metterci davvero nelle mani di Dio, consapevoli che solo Lui ci Ama in modo pieno e totale.
Personalmente, chiedo ogni giorno al Signore di aiutarmi, nel momento in cui dovessi scontrarmi (incontrarmi?) con la sofferenza, ad essere sempre testimone del Suo Amore.
Perchè conosco le mie fragilità.
Ma anche la Sua potenza.
don Roberto