25 settembre 2017
Ammettiamolo: siamo tutti un po’ egocentrici.
Ci piace essere al centro dell’attenzione, ci piace che gli altri si interessino a noi, ci apprezzino, ci lodino.
E ci piace un po’ meno essere trascurati, lasciati in disparte, rimproverati, disprezzati…
Alcuni soggetti, però, esagerano e vivono in una totale adorazione di se stessi. Sono le persone che ritengono di fare sempre tutto bene, di essere incomprese per colpa degli altri, che non comprendono la loro profondità e la loro genialità, di avere sempre ragione su qualsiasi cosa, dal calcio alle ultime teorie sull’evoluzione della specie.
Queste persone hanno assoluto bisogno di essere sempre al centro dell’attenzione di qualcuno, disposti a qualunque cosa pur di attirarla: tenere discorsi fuori luogo e fuori tempo, ballare sui tavoli, raccontare barzellette, farsi vedere tristi e malinconici oppure esageratamente allegri e sguaiati…
L’egolatra parla sempre solo di se stesso, di quello che gli è capitato nella vita, di come è riuscito a cavarsela bene nelle diverse situazioni o di come la sfortuna l’ha perseguitato, ponendosi sempre come esempio da imitare o come poverino da commiserare, compiacendosi con se stesso come un pavone con la propria ruota.
L’egolatra non ascolta gli altri se non per potersi inserire nel discorso parlando di sè e non usa mai il “noi”, ma sempre e tragicamente l'”io”.
Qualche volta si ha l’impressione che persino tante buone azioni, tanti gesti di aiuto e di solidarietà siano fatti per uno smodato e patologico bisogno di apparire, di farsi vedere bravi e buoni. Non perchè stiano davvero a cuore gli altri in difficoltà, ma perchè l’egolatra deve per forza far vedere a tutti che esiste e deve presentarsi alla pubblica ovazione.
In qualche caso, addirittura, l’egolatra è disposto a farsi insultare e perseguitare, prendendo posizioni controcorrente e battendosi per nobili o ignobili cause pur di affermare il proprio io, fedele a quella massima che dice: “Non importa che parlino bene o male di te, l’importante è che parlino di te”.
Spesso l’egolatria è il sintomo più evidente di patologie psichiatriche che possono arrivare fino al narcisismo malvagio. Ma l’egolatra non lo ammetterà mai, perchè sono sempre gli altri che hanno bisogno di aiuto, non lui (o lei).
L’egolatra tollera accanto a sè solo adulatori o sottomessi, povere persone deboli incapaci di reggersi da sole e che hanno bisogno di aggrapparsi ad una persona apparentemente forte, dipendendo in tutto e per tutto da lei.
Ho volutamente detto “apparentemente forte” perchè in realtà l’egolatra è una persona debole e tragicamente insicura, che ha bisogno di non rinunciare a nessuna delle false sicurezze che si è costruito, altrimenti crollerebbe tutto il castello di carte che è la sua vita.
Destino dell’egolatra è quello di rimanere da solo dal punto di vista affettivo.
Perchè è impossibile vivere con persone così, a meno che si abbia una vocazione al martirio o si sia malati psichici e ci sia sotto qualche interesse economico. Ecco perchè quando incontriamo qualche egolatra, che deve continuamente esibire se stesso, le sue bellezze e le sue brutture, dobbiamo avvisarlo che è sulla brutta strada e che cammina velocemente verso la solitudine più nera, lontano da Dio e dagli uomini.
Diciamogli che c’è Uno che si interessa veramente di lui, che lo Ama, ma che per accogliere questo Uno si richiede un po’ di umiltà e di riconoscersi fratelli uguali a tutti gli altri.
Diciamoglielo, a questi poveri adoratori di se stessi, che devono convertirsi! Prima che sia troppo tardi!
don Roberto