9 ottobre 2023
“Io ho piantato, Apollo ha irrigato, ma era Dio che faceva crescere”. Questa frase di San Paolo, nella prima lettera ai Corinzi, forse ci aiuta a non lamentarci più di tanto per gli scarsi numeri della Chiesa oggi.
Siamo in pochi. E allora? È un problema? Il problema vero, semmai, è la nostra gioiosa adesione a Gesù. Piuttosto che ai numeri, guardiamo dentro di noi e chiediamoci se siamo innamorati di Gesù. Se lo siamo, non possiamo far altro che annunciarlo. Il che vuol dire che ogni discepolo di Gesù semina senza preoccuparsi della resa e del raccolto. Perché è Dio che fa crescere. E se Dio ha scelto di far vivere alle Chiese dell’Occidente supersviluppato e iperconsumista un tempo di penitenza e di digiuno, di fallimenti e di esiguità avrà i Suoi buoni motivi.
Certo, non ci deve rallegrare l’essere in pochi, ma nemmeno deve turbarci. Essere contenti di seguire Gesù: questa è la cosa veramente importante. Poi cerchiamo pure le strategie giuste, facciamo le analisi precise e organizziamo eventi per attirare qualcuno in più, ma senza dimenticarci che è solo l’azione di Dio che fa crescere il grano nel Suo campo. Finché ci fermeremo su ciò che è umano ci troveremo a pensarci come una tra le tante associazioni che operano sulla faccia della terra.
E allora ecco le preoccupazioni per il futuro, per le chiese vuote, per l’aggiornamento dei contenuti, così da renderli più moderni e appetibili, per la ricerca di consensi…tutte cose molto umane, esclusivamente umane. Proviamo a guardare in alto e non solo a livello terra. È Dio che fa crescere.
don Roberto