16 marzo
Ripropongo l’ Esortazione apostolica “Querida Amazonia” perchè il Papa, ad un certo punto dice cose bellissime sul ruolo della donna. Lascio a lui la parola.
“In Amazzonia ci sono comunità che si sono sostenute e hanno trasmesso la fede per lungo tempo senza che alcun sacerdote passasse da quelle parti, anche per decenni…Questo è stato possibile grazie alla presenza di donne forti e generose: donne che hanno battezzato, catechizzato, insegnato a pregare, sono state missionarie, certamente chiamate e spinte dallo Spirito Santo… Per secoli le donne hanno tenuto in piedi la Chiesa con ammirevole dedizione e fede ardente. Loro stesse, nel Sinodo, hanno commosso tutti noi con la loro testimonianza. Questo ci invita ad allargare la visione per evitare di ridurre la nostra comprensione della Chiesa a strutture funzionali. tale riduzionismo ci porterebbe a pensare che si accorderebbe alle donne uno status e una partecipazione maggiore nella Chiesa solo se si desse loro accesso all’Ordine sacro.
Ma in realtà questa visione limiterebbe le prospettive, ci orienterebbe a clericalizzare le donne, diminuirebbe il grande valore di quanto esse hanno già dato e sottilmente provocherebbe un impoverimento del loro indispensabile contributo. (…) Le donne danno il loro contributo alla Chiesa secondo il modo loro proprio e prolungando la forza e la tenerezza di Maria, la Madre. In questo modo non ci limitiamo a una impostazione funzionale, ma entriamo nella struttura intima della Chiesa. Così comprendiamo radicalmente perchè senza le donne essa crolla, come sarebbero cadute a pezzi tante comunità dell’Amazzonia se non ci fossero state le donne a sostenerle, a sorreggerle e a prendersene cura. Ciò dimostra quale sia il loro potere caratteristico. (…)
La situazione attuale ci richiede di stimolare il sorgere di altri servizi e carismi femminili, che rispondano alle necessità specifiche dei popoli amazzonici in questo momento storico. In una Chiesa sinodale le donne dovrebbero poter accedere a funzioni e anche a servizi ecclesiali che non richiedano l’Ordine sacro e permettano di esprimere meglio il posto loro proprio. E’ bene ricordare che tali servizi comportano una stabilità, un riconoscimento pubblico e il mandato da parte del Vescovo. questo fa anche sì che le donne abbiano un’incidenza reale ed effettiva nell’organizzazione, nelle decisioni più importanti e nella guida delle comunità, ma senza smettere di farlo con lo stile proprio della loro impronta femminile”.
Parole importanti, che ci portano oltre le rivendicazioni clericali di certo femminismo teologico. E non solo parole, perchè il Papa ha recentemente nominato un donna, Francesca Di Giovanni, sottosegretario della Segreteria di Stato del Vaticano. Mai una donna aveva ricoperto un ruolo del genere.
Chissà…in una Chiesa ministeriale, dove ognuno è chiamato a svolgere un servizio secondo il dono ricevuto dallo Spirito, ci sono migliaia di possibilità per tutti. Sarebbe bello vedere donne alla guida di comunità, donne ambasciatrici del Vaticano…
Certo, ci vuole un bel cambio di mentalità, in tutti. E non sarà facile. Eppure basterebbe pensare a chi ci ha trasmesso la fede e verrebbero fuori soprattutto donne: mamme, nonne, catechiste, suore. Forse è poco per dire che “la Chiesa è donna”, però è un dato oggettivo.
don Roberto