15 febbraio 2021
Inizia la Quaresima e uno dei suoi pilastri è costituito dal digiuno. Parola un po’ fuori moda, troppo spesso sostituita da “dieta”.
Già i profeti dell’Antico Testamento si sono trovati a polemizzare spesso con una pratica del digiuno solo esteriore, non accompagnata dalla carità, dal sostegno ai poveri, dalla lotta alle ingiustizie sociali. Un digiuno che metta a posto la coscienza è quanto di più lontano ci possa essere da quello che Dio chiede. Gesù, poi, rincara la dose: ” Quando digiunate, non diventate malinconici come gli ipocriti, che assumono un’aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu digiuni, profumati la testa e lavati il volto, perchè la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo che è nel segreto” (Matteo 6,16-18).
Non è solo una questione di stile. Gesù, infatti, invita ad andare a scoprire le vere motivazioni delle nostre scelte. Perché digiuniamo? Certamente per esercitare un certo dominio su noi stessi e per allenarci ad un sano distacco dalle cose materiali, che troppo spesso rischiano di spadroneggiare sulla nostra vita. Ma il digiuno cristiano ha una dimensione molto più profonda, perchè ci permette di unire il nostro piccolo sacrificio a quello, infinitamente più grande, di Cristo, contribuendo così al bene della Chiesa e del mondo. Per questo motivo il discepolo di Gesù deve essere gioioso anche quando digiuna: non c’è niente di più grande che partecipare all’opera salvifica di Gesù.
A questo punto è logico pensare ad un digiuno che costi un po’. ognuno dovrebbe individuare qualcosa che appesantisce il cammino sulla strada della santità e iniziare ad eliminarlo. Iniziare presuppone che bisognerebbe poi continuare, una volta finita la quaresima. In caso contrario il cambiamento non sarebbe autentico, non sarebbe un cambiamento di mentalità, una vera conversione.
Ci si può distaccare da qualcosa di materiale (l’uso smodato del telefono?) o da un difetto (il nervosismo? La mancanza di pazienza?), ma quel che conta è la consapevolezza che il digiuno ci permette di eliminare qualche zavorra nella nostra vita, per renderci veramente più liberi e, forse, anche un po’ più felici.
don Roberto