16 Gennaio 2023
Questa riflessione è per tutti quelli che “c’è più gioia nel dare che nel ricevere”. Per tutti quelli che si sfiancano per gli altri e trascurano sistematicamente sè stessi. Per tutti quelli che sentono come un dovere assoluto l’altruismo e come il male peggiore amare sè stessi. Questa riflessione mi nasce da una costatazione: Gesù Bambino aveva bisogno di tutto e di tutti. Già per essere concepito il Figlio di Dio ha avuto bisogno dell’utero di una donna. Perchè, ogni tanto, non proviamo a gustere la bellezza del ricevere’ Perchè, ogni tanto, non ammettiamo di aver bisogno di attenzioni, di complimenti, di coccole? Non è un peccato, ricevere qualcosa. Non c’è da rimaner male se qualcuno ti fa un regalo e tu non hai niente da dargli in cambio. Non sei un farabutto se ti fa piacere che qualcuno si prenda cura di te. Quante volte si incontrano persone che “non vogliono dipendere”, che non vogliono ammettere la propria debolezza, che non sanno accettare l’aiuto che viene offerto. Un malinteso senso dell’altruismo fa spesso cadere nell’orgoglio, nel “mi basto da solo, non ho bisogno di nessuno”. E allora continuiamo pure a dare, ma non togliamoci il gusto di ricevere. Altrimenti come faremo ad apprezzare tutti i doni gratuiti che Dio ci fa? Ogni tanto, poi, diamoci un po’ di attenzione senza aspettare che gli altri ce ne diano. Troviamo un po’ di tempo da dedicare a quello che ci piace senza pensare che sia tempo sottratto agli altri. Troviamo il coraggio di ammettere che siamo stanchi e abbiamo bisogno di riposare. Ogni tanto, regaliamoci qualcosa. E chissà, forse saremo più freschi e più sereni, tanto da poter servire meglio gli altri.
don Roberto