2 marzo 2020
La Quaresima è il tempo penitenziale per eccellenza. E la penitenza ci richiama subito il sacramento della Confessione (altrimenti detto “Penitenza” o “Riconciliazione”). Si sa: la Confessione è abbastanza in disarmo. Vuoi per la difficoltà di dire le proprie magagne ad un’altra persona vuoi per la mancanza di confessori, spesso impegnati per altre incombenze fondamentali per la vita della Chiesa, sta di fatto che la buona consuetudine della confessione frequente (cioè una volta al mese) è diventata ormai rarissima.
Ma, poi, siamo sicuri che, in questa disaffezione, non c’entri un po’ anche il modo in cui siamo abituati a confessarci fin da quando siamo piccoli? Sarebbe bello, quando ci confessiamo, iniziare non dai peccati che abbiamo commesso, ma dalle cose belle che Dio ci ha regalato in quel periodo.
Il nostro peccato, infatti, acquista tutta la sua valenza se messo in rapporto con l’Amore di Dio. E l’Amore di Dio ci spinge a fare il bene. Perchè allora non elencare, dopo i doni di Dio, tutte le volte in cui siamo riusciti a fare gesti d’amore, di aiuto? Perchè non dire tutte le volte in cui siamo riusciti a dominare le nostre passioni, a vincere i nostri difetti, ad essere disponibili, accoglienti?
Avremmo così occasione di toccare con mano che è possibile essere anche buoni e non solo cattivi, che con un po’ d’impegno e di fatica si può realizzare quello che il Signore ci chiede, dando un piccolo contributo al miglioramento della Chiesa e del mondo. Essere consapevoli dell’Amore i Dio per noi e delle nostre capacità di amare ci permette di cogliere i peccati, le nostre mancanze d’amore, come risposte inadeguate agli inviti che il Signore ci ha rivolto. Gustando la misericordia di Dio, ci rendiamo, però, anche conto di quanto bene riceviamo da Lui e dagli altri e di quanto bene siamo in grado di fare. Anche questa consapevolezza ci permette di essere davvero creature nuove, discepoli del Risorto, parte del bene immenso che Dio opera nel mondo.
Approfittiamo, dunque, della Quaresima per confessarci. Ma confessiamoci mettendo in risalto prima di tutto l’Amore di Dio, degli altri e nostro.
don Roberto