Comunione forzata

20 novembre 2023

La notizia potrebbe apparire secondaria: in Germania 14 diocesi si sono unite per far uscire una pubblicazione comune anziché 14.

La ragione ultima di questa scelta è il risparmio di soldi. In Germania, infatti,  il 48,7 % degli abitanti (più della metà) si dichiara “senza religione”, cioè non paga la tassa che va a sostegno della Chiesa di riferimento. Una scelta di comunione, quindi, forzata, imposta dalle ristrettezze economiche.

In linea con la comunione forzata vanno anche le vari unità e comunità pastorali che stanno sorgendo sempre più frequentemente anche in Italia. Sotto la pressione della mancanza di preti, frati e suore bisogna arrangiarsi in qualche modo. E unificare diverse parrocchie è visto ormai come il sistema più adatto per sopperire ai bisogni senza rinunciare al clericalismo. E così paesi diversi, spesso l’un l’uno contro l’altro armata, si ritrovano a fare scelte comuni,  a condividere tempi e spazi, a cercare obiettivi condivisi.

Comunione, dunque, anche se imposta dalle necessità contingenti. Lo Spirito Santo agisce e porta la Chiesa ad avvicinarsi sempre di più a come la vuole il Signore. Dietro situazioni viste come sfavorevoli vi sono, in realtà,  grandi occasioni,  opportunità di sviluppo, di approfondimento del proprio discepolato,  di assunzione di responsabilità da parte di ognuno.

Ringraziamo il Signore,  che riesce sempre a superare le resistenze dell’uomo e a realizzare il Suo progetto. Con i Suoi tempi, non con i nostri. E magari usando le maniere forti.

don Roberto