1° aprile 2019
“Nel salmo c’è un versetto che può suonare di difficile comprensione per i nostri orecchi, che colgono nell’ira, nella collera, nello sdegno solo un peccato. Il versetto va tradotto: “Adiratevi, ma non peccate” oppure “Andate in collera e non peccate”.
Dunque è possibile andare in collera, ma occorre,nello stesso tempo, non cadere in peccato. Dobbiamo riconoscere che nella Bibbia l’ira spesso ha come soggetto Dio, che va in collera quando il Suo amore è contraddetto o offeso e reagisce con indignazione. Di fronte a ciò che è male Dio non resta impassibile, ma prova un sentimento che lo spinge a manifestare il Suo disappunto, il Suo atteggiamento contrariato dal male operato. Questa collera di Dio non è smentita da Gesù, mite e umile di cuore, ma capace di mostrare sdegno in molte situazioni. Quando attacca scribi e farisei, denunciando apertamente i loro atteggiamenti di peccato, gridando loro: ” Serpenti! Razza di vipere!”, Gesù è adirato. E così quando scaccia dal tempio i commercianti e rovescia i loro tavoli, Gesù mostra di essere in collera.
Eppure queste parole e questi gesti non sono certamente peccato, perchè “in Lui non c’è stato peccato”, anzi sono segni efficaci e chiari che esprimono la volontà di Dio. Dunque ci sono situazioni in cui è comandato: ” Adiratevi! Indignatevi!”. In questo caso si alza la voce, si disapprova il male, si denuncia la gravità dell’ingiustizia. Chi ha passione si indigna di fronte al peccato, denuncia con forza l’errore, dice che non lo si deve ripetere più!
Oggi siamo ancora capaci di indignazione, di un’insurrezione delle coscienze, oppure l’indifferenza è a tal punto diffusa che lascia posto solo a rabbia e rancore? Il rancore, questo sì è un grande peccato ispirato dal diavolo. Si tratta di una rabbia non espressa esternamente, che si contiene e si nutre ogni giorno con l’ostilità: non si reagisce in modo manifesto all’altro, ma si cova rabbia contro di lui; non si alza la voce, ma si lascia posto all’ululare del cuore. Difficile esercizio, quello dell’andare in collera senza peccare, senza cedere al rancore”.
Parole di Enzo Bianchi, fondatore della comunità di Bose. Parole che possono essere condivise o no.
A me piacciono e le faccio mie.
don Roberto