Collaboratori

15 aprile 2024

“Noi non intendiamo fare da padroni sulla vostra fede; siamo invece i collaboratori della vostra gioia” ( 2 Corinzi 1,24).

San Paolo ci dà un’idea di che cosa dovrebbe essere un apostolo, che ha autorità nella Chiesa: non padrone della fede altrui, ma collaboratore della altrui gioia. Proviamo a pensarci: i vescovi collaborano alla nostra gioia? E il Papa? E i preti? Quante parole gioiose ascoltiamo da parte di tutti costoro? E quanti atteggiamenti gioiosi vediamo nelle loro vite?

Se però prendiamo in esame il luogo di apostolato che è il mondo scopriamo che ogni cristiano dovrebbe essere collaboratore della gioia di tutti gli altri, che magari cristiani non sono. O che lo sono, ma sono travolti dalle vicende della vita oppure vedono la realtà con occhi malati, privi della Risurrezione. Collaboratori della gioia del mondo: sarebbe proprio bello.

Papa Giovanni Paolo II, nel lontano 1996, aveva incontrato i giovani della nostra Diocesi allo stadio di Como e li aveva esortati ad essere “i custodi del sorriso del mondo “. Perché non ripartire da qui? Ognuno di noi è custode del sorriso del mondo. Ognuno di noi è collaboratore della gioia del mondo. Sorridenti anziché ingrugniti, gioiosi anziché tristi. Sarebbe davvero una svolta, per noi e per tutti quelli che avranno la grazia di incontrarci.

don Roberto