11 gennaio 2021
Quante volte ci siamo trovati di fronte ad una “coincidenza”? Innumerevoli volte. Forse addirittura quotidianamente. Siamo portati spesso, nonostante il razionalismo di cui siamo imbevuti e che ci imporrebbe di credere alle sole capacità dell’uomo e nonostante il cristianesimo, di cui comunque qualcosina la nostra civiltà ha assorbito e che ci inviterebbe a credere in un Dio provvidente, a pensare al “caso”, al “destino”, alla “fortuna”, alla “sfortuna. Tutti elementi, questi, che sanno un po’ di paganesimo e che rischiano di sconfinare nella superstizione e nella scaramanzia, se non addirittura nella consultazione di cartomanti, indovini, pendolinisti e chi più ne ha ne metta.
Resta innegabile, comunque, che ci troviamo a vivere avvenimenti che non dipendono da noi: incontri che non avevamo programmato e che mai avremmo pensato di fare e che, a volte, sono stati decisivi per la nostra vita, situazioni in cui siamo stati coinvolti senza alcuna consapevolezza da parte nostra…
Le coincidenze ci mettono di fronte anche ai nostri limiti: non siamo in grado di programmare tutto e faremmo bene a non confidare esclusivamente sulle nostre forze. Questo potrebbe mandare in crisi qualcuno, perchè una delle tentazioni più forti per l’essere umano è quella di ritenersi onnipotente o, all’opposto, di sentirsi in balia della volontà di un “altro”, di cui si fa fatica a valutare gli scopi.
Sarebbe bello riuscire a cogliere tutto il bello e il bene presenti nelle coincidenze. Esse sono, per un credente, una sorpresa di Dio, che ci stimola a riflettere, a gustare un avvenimento inaspettato, ad avere sufficiente pazienza per valutarne i reali effetti anche dopo molto tempo. Per poter fare questo si richiede, ovviamente, una grande elasticità e , soprattutto, la capacità di vedere l’azione del Signore nella nostra vita. Noi cristiani lo sappiamo ( lo dovremmo sapere) che il caso, la fortuna e la sfortuna non esistono.
Esiste il progetto che Dio ha pensato per ogni uomo e per ogni donna, un progetto che sollecita e provoca le risposte della nostra libertà a situazioni non cercate da noi, ma messe in atto da Lui. Perché, alla fine, il Signore vuole salvarci grazie alla nostra collaborazione.
don Roberto