5 marzo 2018
Il filosofo Montaigne, parlando di sè, diceva:” Io sono timido e insolente, casto e lussurioso, chiacchierone e taciturno, laborioso e indolente, ingegnoso e stupido, stizzoso e bonario, bugiardo e sincero, dotto e ignorante, avaro e prodigo”. Tutte contraddizioni presenti in un’unica persona. E, come per il filosofo, anche per noi si verifica la stessa cosa.
Forse Gesù si riferiva anche a questo aspetto quando invita perentoriamente a non giudicare. Il nostro essere, infatti, è composito. Nessun essere umano è solo buono o solo cattivo. Siamo un miscuglio, potremmo quasi dire un insieme di persone nella stessa persona.
Spesso si incontrano coppie che arrivano a separarsi dopo decenni di matrimonio. E la motivazione è quasi sempre la stessa : incompatibilità di carattere.
“Come?- dico di solito io- Dopo tanti anni?”. E la risposta è quasi sempre la stessa: “Non è più la persona che ho sposato”. Il problema, invece, è che la persona è la stessa, ma ha tirato fuori aspetti del carattere che erano fino a quel momento rimasti nascosti o non erano troppo evidenti. D’altronde, chi di noi può affermare di conoscere fino in fondo sè stesso? Figurarsi gli altri!
Ecco perchè di fronte ad ogni persona dovremmo avere un atteggiamento di riverente timore: siamo, infatti, di fronte ad un mistero, che solo Dio può conoscere perfettamente. I nostri molteplici aspetti ci permettono di avere contemporaneamente atteggiamenti diversi, a seconda del ruolo che ricopriamo in quel momento. Ecco allora persone feroci nell’ambito del lavoro e mitissime in famiglia, bambini perfetti a scuola e monelli scatenati a casa… Converrà sempre, quindi, essere prudenti nell’esprimere giudizi e aggiungere, quando esprimiamo la nostra opinione su qualcuno, un bel ” limitatamente a quello che io posso vedere”. E poi ci starebbe bene un esame di sè stessi, delle proprie caratteristiche, per potenziare quelle positive e tenere il più possibile sotto controllo quelle negative.
Partendo dal presupposto che, comunque, altre caratteristiche, a noi stessi sconosciute, potranno uscire fino a quando avremo un alito di di vita, in base alle situazioni che ci troveremo ad affrontare.
Chi siamo, dunque?
Un capolavoro di Dio, pieno di tonalità e di sfumature.
don Roberto