9 settembre 2024
“Il giorno dopo Giovanni stava ancora là con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse:” Ecco l’agnello di Dio!”. E i suoi due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù. Gesù allora si voltò e, osservando che essi lo seguivano, disse loro:” Che cosa cercate?”. Gli risposero: “Rabbì, dove dimori?”. Disse loro:” Venite e vedrete “. “(Giovanni 1,35-39)
Che cosa cerchiamo? Spesso quello che abbiamo non ci basta. E anche quello che siamo non ci soddisfa. Vorremmo altro. Giovanni non riempie più le nostre aspirazioni, i nostri desideri. E allora cerchiamo. È un rischio, questa ricerca. Dipende dal punto di partenza e dal punto di arrivo. Perché cerchiamo? Fondamentalmente per essere felici. O anche solo per essere un po’ più contenti. E l’oggetto della nostra ricerca potrebbe essere qualcosa (o qualcuno) che in realtà non ci appaga, davanti al quale ci accontentiamo al ribasso, ci accontentiamo di essere non-tristi. Che è già qualcosa, in verità. Ma che non ci scalda davvero il cuore. Che ha bisogno di un completamento, di un di più, di qualcos’altro.
È difficile cercare perché è difficile capire il perché cerchiamo. Eppure cercare è fondamentale, soprattutto quando si vogliono date risposte serie e autentiche, quando si vuole dare un senso alla vita. Ecco la ricerca di un ideale, ecco la ricerca di Gesù. Cerchiamo la felicità. E allora è indispensabile trovare Gesù. Altrimenti saremo dei poveri pellegrini, continuamente costretti a mendicare qualcosa per far finta, prima di tutto con noi stessi, di essere felici.
don Roberto