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Cardinali

6 Giugno 2022 by Manuela Brancatisano

6 giugno 2022

“Ho accolto questa nomina con grande stupore e meraviglia, sentendomi indegno. Il Signore non sceglie i migliori, ma i piccoli e i poveri e io sono tra questi”; “Mi sento l’ultimo dei vescovi, il più piccolo e il più indegno”.

Sono parole di mons. Oscar Cantoni, il vescovo di Como.

Le prime al quotidiano “La provincia”, le altre alla giornalista del Settimanale della diocesi. Mons. Cantoni diventerà cardinale nel Concistoro del 27 agosto.

Tutti sono rimasti meravigliati ascoltando l’annuncio del Papa, che, ancora una volta, ha sparigliato le carte, scegliendo persone e diocesi che non sono certo sotto i riflettori e davvero possono essere ritenute, agli occhi del mondo, di secondo piano. Basterebbe, per esempio, consultare le biografie dei neocardinali per accorgersi che mons. Cantoni è l’unico che non ha titoli accademici altisonanti di cui fregiarsi, bensì un semplice diploma di maturità classica conseguito al Collegio Gallio.

E che dire di Chiese come quella di Dili, a Timor est, o di Ulan Bator, in Mongolia, paese nel quale risiedono ben 1359 cattolici? La stessa nostra diocesi non è certo di primo piano, se escludiamo le vicende di don Roberto Malgesini e di suor Maria Laura Mainetti, che illuminano il cammino di ognuno di noi.

Non possono che venire in mente le parole del Magnificat: “Ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili”. E così le classiche “sedi cardinalizie” sono ancora una volta rimaste senza cardinali.

Il Papa ci sta davvero aiutando a capire che tra i discepoli di Gesù non esistono titoli di merito automaticamente acquisiti. L’umiltà sembra essere  ancora una virtù. D’altronde, una delle caratteristiche che da sempre contraddistinguono la Chiesa è quella di elevare al proprio vertice persone di “bassa condizione”: pensiamo, tanto per restare agli ultimi tempi, a Giovanni XXIII, a Giovanni Paolo I e Giovanni Paolo II, allo stesso papa Francesco.

Il collegio cardinalizio, poi, diventa sempre più universale. Vi è proprio rappresentato il mondo intero, con proporzioni sempre più reali. Si allarga, così, il numero dei cardinali asiatici e si restringe quello dei cardinali europei, anche di quelli italiani.

La Chiesa ha un futuro, ma non certo in Europa. Anche attraverso queste nuove nomine abbiamo l’occasione di riscoprire la vocazione autentica della Chiesa, che è aperta per sua natura al mondo intero, senza chiusure e pregiudizi, capace di annunciare in tutte le lingue a a tutte le culture Cristo crocifisso e risorto.

Ringraziamo, dunque, il Papa, che fa gioire per la nomina del nostro Vescovo, ma, ancor più, perchè ci fa pensare al nostro essere discepoli di Gesù, amati e inviati.

don Roberto

Posted in: Riflessioni Tag: cardinale, cardinali, don roberto pandolfi, nomine, oscar cantoni, parroco di grandate

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