27 giugno 2022
Sono sempre belle, le gite del grest. Non tanto quelle in pullman, verso luoghi di svago e di puro divertimento. Mi riferisco alle gite nelle quali si cammina, magari senza fare strade eccessivamente impegnative per non mettere troppo alla prova la capacità di resistenza degli esseri umani.
Camminare insieme ha un altissimo valore spirituale ed educativo. Innanzitutto ci fa pensare a Gesù, al Suo continuo camminare sulle strade della Palestina. Un camminare che aveva una meta, Gerusalemme, cioè l’offerta totale di sè. Un camminare che permetteva di incontrare le persone, di fare miracoli, di chiamare alla sequela, di parlare del Padre.
E poi ci fa pensare a coloro che camminavano con Gesù, ai Suoi discepoli, alle folle che andavano a incontrarlo, ad ascoltare da Lui parole di vita eterna. Camminare stanca e costa fatica. Ma quando si cammina con altre persone la fatica è condivisa, è alleviata dal parlare insieme, è affrontata sapendo che c’è qualcuno che può aiutare nel momento del bisogno. La gita del grest fa pensare alla nostra vita, agli incontri che facciamo nel cammino, alle persone che il Signore ci ha fatto e ci fa conoscere, ai segni che che queste persone lasciano nello scorrere dei nostri giorni.
Procedere lungo la strada, magari un pochino accaldati, ci aiuta a superare i nostri limiti, a scoprire dentro di noi risorse stupende, capacità di adattamento che non sapevamo nemmeno di avere. Addirittura possiamo scoprire di essere generosi, di essere in grado di relativizzare i nostri bisogni per mettere al centro i bisogni degli altri, di farci carico dei più piccoli e dei più fragili, di saper condividere un panino, un pacchetto di patatine, un po’ di frutta.
Tutto questo e tanto altro ancora è una gita del grest. Immagine della vita, a volte un pochino faticosa, ma così intensa, degna di essere vissuta ed assaporata.
don Roberto