13 gennaio 2020
Alessandra Rosa Albertini, 68 anni, di Pavia; Pompeo Barbieri, 25 anni, di San Giuliano di Puglia; suor Gabriella Bottani,55 anni, di Milano; Christian Bracich, 44 anni, di Trieste; Romolo Carletti, 84 anni, di Montemignano ( Firenze); Elisabetta Cipollone, 57 anni, di Milano; Maria Coletti, 50 anni, di Roma; Giovanna Covati,58 anni, di Piacenza; Samba Diagne, 52 anni, del Senegal; Giuseppe Distefano, 70 anni, di Riposto ( Catania); Emanuela Evangelista, 51 anni, del Brasile; Marco Giazzi, 26 anni, di Castiglione delle Stiviere ( Mantova); Gaetano Angeletti, 76 anni, di Corridonia (Macerata); Claudio Latino, 59 anni, di Aosta; Donato Matassino, 85 anni, di Ariano Irpino (Avellino); Stefano Morelli, 42 anni, di Roma; Dino Impagliazzo, 89 anni, di Roma; Alfredo Murgo, 52 anni, di L’Aquila; Greta Reinberg Mastragostino,89 anni, di Genova; Mauro Pelaschiar, 70 anni, di Monfalcone; Giacomo Perini, 23 anni, di Roma; Angelo Pessina, 57 anni, di Bergamo; Francesco DEfendi, 55 anni, di Bergamo; Massimo Pieraccini, 56 anni, di Firenze; Giuseppe Pistolato, 93 anni, di Vicenza; Paolo Pocobelli, 48 anni, di Milano; Tiziana Ronzio, 49 anni, di Roma; Rosalba Rotondo, 61 anni, di Scampia ( Napoli); Carlo Santucci, 34 anni, di Roma; don Filippo Tucci, 90 anni, di Roma; Angel Micael Vargas Fernandez, 20 anni, di Casalmalocco ( Lodi); Riccardo Zaccaro,22 anni, di Roma.
Sono le 32 persone che, alla fine di Dicembre, il Presidente della Repubblica ha insignito di onorificenze cavalleresche perchè si sono distinte in diversi ambiti della solidarietà o per atti eroici. Persone che hanno fatto del bene. Persone normali.
E queste persone sono la punta estrema dell’iceberg. Infatti milioni di persone, in Italia, fanno volontariato, si occupano degli altri, lavorano a vantaggio della collettività, fanno il proprio dovere anche a costo di grandi sacrifici. E’, questa, l’enormità del bene. Talmente enorme da risultare normale. Talmente normale da risultare invisibile, per chi non lo vuol vedere.
E allora proviamo a vederlo tutto questo bene. Ci viviamo in mezzo e spesso ne siamo anche protagonisti. Lo facciamo anche noi, il bene! Per modestia non parliamo del nostro, ma almeno parliamo di quello che fanno gli altri, per far capire che non c’è solo il male e che il mondo non è popolato solo da farabutti e da parassiti. E se ci sono pochi alberi che cadono, ci sono anche foreste che crescono.
Non facciamoci ingannare dal rumore delle cadute. Senza nasconderlo, cerchiamo però di vedere anche tutta la bellezza di ciò che cresce silenziosamente.
don Roberto