Benedetto XVI

9 gennaio 2023

“Quello che ho detto prima ai miei compatrioti, lo dico ora a tutti quelli che nella Chiesa sono stati affidati al mio servizio: rimanete saldi nella fede! Non lasciatevi confondere! (…) Gesù Cristo è veramente la via, la verità e la vita e la Chiesa, con tutte le sue insufficienze, è veramente il Suo corpo”. Sono parole contenute nel testamento spirituale di Benedetto XVI, redatto il 29 agosto 2006. E sono parole profetiche quelle che invitano i cattolici a restare saldi nella fede, a non lasciarsi confondere. La confusione, infatti, ha fatto grandi passi dal 2006 a oggi. E la Chiesa stessa l’ha alimentata, non tanto e non solo con gli scandali , ma soprattutto con una ondivaga e incerta navigazione sulle grandi tematiche antropologiche e morali che riempiono il dibattito odierno. Alla fine in tanti si stanno chiedendo, purtroppo anche a causa delle opinioni di teologi e vescovi ( e quindi, nel sentire comune, della Chiesa), quale sia il progetto del Creatore riguardo all’uomo: maschio e femmina o di tutto un po’? E il matrimonio è ancora indissolubile oppure per qualcuno che fa un cammino penitenziale non lo è più e l’adulterio scompare per miracolo? Sono solo due delle grandi sfide che la Chiesa ha di fronte e sulle quali sta andando avanti in ordine sparso, in alcuni casi con un accantonamento totale della Bibbia. E da un certo punto di vista anche la rinuncia di Benedetto XVI ha contribuito alla confusione. La Chiesa non aveva mai conosciuto un periodo così lungo di compresenza di “due papi”. Che in realtà era uno solo, ma valli a convincere tutti i contestatori di papa Francesco. In una situazione mediatica come quella di  oggi, dove un minimo sospiro diventa di dominio pubblico nel giro di un minuto, non ci sarebbe voluta troppa fantasia nel pronosticare continui tentativi di strumentalizzazione non solo di ciò che il papa emerito avrebbe potuto dire o scrivere (anche in una lettera privata), ma della sua semplice esistenza. La rinuncia al pontificato ha costituito un grande atto di umiltà e di coraggio, sul piano personale. Ma non sarà opportuno che altri papi la ripetano. Troppi sono i mestatori che tirerebbero l’eventuale papa emerito per la tonaca. E la Chiesa non ha bisogno di ulteriori cause di confusione.

don Roberto