7 gennaio 2019
Da piccolo non ho mai avuto una grande simpatia per la befana. Forse perchè la mia nonna continuava a raccontarmi terribili storie di streghe e questa vecchia, brutta, a cavallo di una scopa mi ricordava un po’ troppo una di queste megere. E poi perchè, non essendo particolarmente appassionato di dolciumi, il contenuto della calza era sempre una delusione.
Poi, crescendo, il personaggio è andato scomparendo dal mio orizzonte, fino a qualche anno fa, quando abbiamo iniziato a festeggiare la Befana che scendeva dal campanile con acrobatiche evoluzioni in corda doppia, sempre bruttissima, ma, stranamente molto atletica, con il suo sacco pieno di cioccolatini e di caramelle per i bambini, che guardavano con occhi sgranati e bocche aperte, come solo i bambini sanno fare, la vecchina che affrontava una pericolosa discesa per far loro un regalino.
Chissà, magari sono stati anche quegli occhi sgranati e quelle bocche aperte a farmi pensare che anche la Befana può dirci qualcosa di buono. Può dirci, per esempio, che non dobbiamo mai giudicare le persone dal loro aspetto fisico. Sarà un dato scontato per noi adulti, ma siamo sicuri che i nostri bambini e i nostri ragazzi non siano un po’ travolti dalla cultura dell’apparire, dell’essere belli esteriormente per essere accettati, per accettarsi?
Scoprire che una persona vecchia, brutta, vestita da poveraccia (con le scarpe rigorosamente rotte), cioè con tutte quelle qualità che oggi sono aborrite, in realtà abbia un cuore buono, si faccia in quattro per portarti un regalino e ti dia un po’ di emozione e di felicità accarezzandoti, è proprio una cosa bella. Aiuta i nostri bambini (e forse un po’ anche noi) ad andare oltre i pregiudizi, a scoprire la bontà racchiusa in ogni cuore, a non fermarsi mai alle apparenze.
Spesso nella vita abbiamo preso solenni fregature da chi si presentava bene, ma dentro era un lupo rapace. E altrettanto spesso siamo stati aiutati da persone da cui non ce lo saremmo mai aspettato. Eppure anche queste esperienze non ci alleviano la fatica dell’andare oltre ciò che appare, del prendere in considerazione la complessità delle persone e delle situazioni.
Ringraziamo la Befana, che ci aiuta ad essere un po’ meno superficiali.
don Roberto