7 dicembre 2020
Esiste la banalità? Esistono situazioni banali, persone banali? Di primo acchito potremmo rispondere di sì. Anzi, magari la nostra stessa vita ci sembra, a volte, un po’ banale.
Appunto, “ci sembra”. In realtà non esiste nulla di banale in sè. Anche le situazioni più normali non hanno nulla di banale se noi le viviamo intensamente. Troppo spesso, invece, ci lasciamo vivere e rischiamo di trascinare la nostra esistenza in una noiosa monotonia, che non lascia scampo alle emozioni, alla bellezza, all’intensità dei sentimenti. Quanti amori si riducono, dopo un po’ di anni, a rassegnazione e sopportazione? Quanti lavori diventano solo fatica e routine? Quante amicizie diventano fastidio e opportunismo?
Alla fine corriamo davvero il rischio di non cogliere più la meraviglia, lo stupore per tutto ciò che riempie i nostri giorni e che, in ultima analisi, è dono di Dio. Siamo banali, dunque, e viviamo cose banali solo se lo vogliamo noi. Certo, probabilmente non passeremo alla storia per aver compiuto grandi imprese o fatto grandi scoperte. Ma non esiste solo la storia scritta nei libri, esiste anche anche la nostra storia personale, più piccola di quell’altra, ma non meno significativa. Una storia fatta di incontri quotidiani, di parole e di gesti che rendono il nostro tempo degno di essere vissuto, perchè è tempo nel quale possiamo mettere tutto l’amore che conserviamo nel nostro cuore.
E come si può essere banali quando si ama? Come ci si può sentire circondati di banalità quando tutto è degno del nostro amore? Cambiare il nostro modo di pensare e di vedere: questo dovremmo fare. E riuscirci significa dare alla nostra vita sferzate di felicità. Una felicità nutrita di piccole cose. Quelle che, prima, ci sembravano banali.
don Roberto