28 novembre 2022
E’ un luogo comune di una banalità sconcertante, ma è anche una realtà tragicamente vera: il tempo passa con una velocità incredibile. Rischiamo di consumare i giorni, i mesi, gli anni senza nemmeno rendercene conto. Ci alziamo al mattino e, in un attimo, è subito sera.
E allora dobbiamo approfittare di quello che la Chiesa saggiamente da tanti secoli propone. Infatti la scansione delle feste e dei diversi tempi liturgici ci può aiutare a prendere consapevolezza che la nostra vita non è solo tempo che scorre inesorabile, ma è luogo abitato dalla grazia di Dio.
Ripercorrere di anno in anno il cammino fatto da Gesù su questa, prepararsi agli eventi fondamentali della Sua presenza tra noi sono modi per non subire come una fatalità le situazioni che si susseguono a ritmo vertiginoso, ma per viverle e gustarle in pienezza.
Riflettere sulla nascita di Gesù e sulla Sua venuta alla fine dei tempi ci aiuta ad impossessarci del nostro tempo, a non lasciarlo semplicemente scorrere. E’ ovvio che tutto questo non ferma le lancette dell’orologio, però può essere un incentivo ad operare bene, a dare amore, a rendere migliore il mondo. Ritrovarci vecchi e con le mani vuote di bene non è propriamente una cosa stupenda.
L’ Avvento è, in particolare, il periodo liturgico che apre a queste riflessione. Per la Chiesa l’anno inizia con la prima Domenica di Avvento. Significa che dobbiamo assumerci il gradito compito di trascorrere un anno in compagnia di Gesù, disponibili a fare come ha fatto Lui.
Più Vangelo, dunque, nelle nostre giornate. Per gustare maggiormente il progetto di un Dio che si fa uomo e ci prende per mano per accompagnarci e guidarci sulla Sua strada.
don Roberto