9 luglio 2018
La nostra vita è fatta di attimi.
Sembra una cosa ovvia e banale, ma spesso è lontana dal nostro sentire autentico.
Viviamo proiettati nel futuro o nel passato, per sognare o per rimpiangere, ma facciamo una gran fatica a vivere in pienezza il presente, che non è neanche l’oggi, è l’attimo.
Chissà, forse solo chi ha guardato in faccia la morte o chi vi si sta preparando riesce a cogliere e a gustare l’attimo. Forse solo chi ha toccato con mano la fugacità e la fragilità della vita può apprezzare quello che c’è adesso e fra un secondo può non esserci più. Forse solo chi ha visto da vicino gli abissi del nulla può apprezzare il tutto di cui è piena la vita.
Gustare gli attimi.
Assaporare il bello che ci arriva in questo istante senza ipotecare il futuro, senza pensare a quello che manca. Il pensiero della mancanza è una delle radici dell’infelicità. Perchè ci manca sempre qualcosa per essere felici, perchè l’adesso non ci basta mai.
Inseguiamo qualcosa, qualcuno per tutta la vita e non ci fermiamo mai a gustare l’attimo, il sorriso, l’abbraccio, il regalo di quell’attimo. Siamo insaziabili di esperienze, di novità, di progresso, desideriamo sempre l’oltre e lasciamo perdere quel che adesso poteva appagarci e renderci un po’ contenti. Speriamo sempre in un futuro migliore, ma spesso il nostro presente è già pieno di meraviglie e noi, distratti dal futuro, non le consideriamo neanche.
Gesù aveva ragione quando ci parlava dei gigli del campo e degli uccelli del cielo, splendidi nel loro presente. E allora vale la pena cambiare il nostro atteggiamento e gustare davvero gli attimi della vita perchè sono attimi, appunto, e passano subito, con il loro carico di bellezza irripetibile.
Forse riusciremo, poco alla volta, ad accogliere anche gli attimi che ci sembrano meno belli, a scoprirne un fascino nascosto, un sapore amarognolo che ha un suo perchè. E a scoprire un progetto di Dio, pensato per noi e realizzato attimo per attimo.
don Roberto