29 novembre 2021
Aspettiamo il Natale. E questo tempo di Avvento ci sfuggirà tra le mani, breve a tal punto da non permetterci nemmeno di acquistare tutti i regali. aspettiamo. E non solo il Natale. Aspettiamo un po’ tutto, nella vita. Alla fine verrebbe da dire che aspettiamo la morte. O, meglio, l’abbraccio di misericordia del Padre, che ci dirà, anche Lui,” ti aspettavo”.
Aspettare il Natale. Può essere attesa spasmodica e ansiosa, piena di corse e di dissipazioni oppure può essere attesa operosa, piena di opere buone e di amore. Sappiamo che aspettare non è facile. Spesso dobbiamo subire la tentazione della fretta, come i nostri nonni, che, da bambini, non riuscivano ad aspettare che la frutta maturasse bene e la coglievano e la mangiavano acerba, con conseguenze nefaste.
E’ difficile aspettare che i tempi siano maturi, è difficile aspettare che Dio realizzi i Suoi progetti: vorremmo tutto e subito. Eppure sappiamo bene che aspettare con fiduciosa pazienza ci permette di gustare l’evento, quando finalmente accade. Anzi, spesso l’attesa stessa è carica di gioia trepidante.
Aspettiamo il Natale. Con la consapevolezza che quello che Dio vorrà donarci sarà comunque il nostro bene. Aspettiamo il Natale perchè è il giorno della nascita di Gesù. E allora, qualunque cosa accada, sarà un bel Natale, perchè Gesù nasce.
L’attesa può essere controproducente, quando si carica di aspettative, quando si distacca dalla fiducia in Dio per diventare puro e semplice tempo pieno solo dei nostri desideri. Aspettare ci educa al rispetto verso noi stessi, verso gli altri, verso la natura, persino verso Dio.
Aspettiamo, dunque. Non solo il Natale, ma qualunque incontro e qualunque evento della nostra vita.
Aspettiamo con pazienza e con fiducia, cogliendo in tutto la meravigliosa presenza di Dio.
don Roberto