#TREDICI – MARZO 2024

Sentimenti potenti e contrastanti, nel triduo pasquale. Viviamo la drammatica tenerezza dell’Ultima cena, la sconvolgente solitudine e l’abbandono alla volontà del Padre nell’Orto degli ulivi.

Sentiamo dentro di noi, perché tante volte l’abbiamo provata, l’ipocrisia dei baci di chi tradisce. Ci avviamo con Gesù sulla salita del Calvario, con le ferite della flagellazione e la saliva degli sputi sul viso. E poi contempliamo quel corpo disfatto, inchiodato alla croce, e quello spirito indomito, che perdona e accoglie, che grida il proprio dolore e si affida, ancora una volta, a Dio. Partecipiamo al dolore di Maria ai piedi della croce, mamma che vede morire tra i tormenti il proprio figlio innocente e buono. Ascoltiamo, attoniti, il silenzio del sepolcro. E poi, anche noi increduli, come gli apostoli, osserviamo quel vuoto, quell’assenza che è presenza. E ci lasciamo prendere dalla gioia e dall’entusiasmo, e cacciamo via la tristezza dal volto e il cuore ci arde nel petto: è risorto! E si accompagna a noi, fa la nostra stessa strada, ci spiega le Scritture e, per noi, spezza il pane, come a Emmaus.

È Pasqua! È la vita che trionfa. “Andate e portate a tutti la gioia del Signore Risorto.
Alleluia, alleluia!”.

Don Roberto

Clicca qui per visualizzare il giornalino completo