Verbale consiglio pastorale del 16-09-2022

Il giorno 16 settembre 2022 alle ore 20:50 in chiesa parrocchiale si è riunito il Consiglio Pastorale per discutere quanto segue:

  1. Appartamento oratorio
  2. Varie ed eventuali

Presiede l’incontro Don Roberto che apre l’incontro con la preghiera alla Madonna dedicata all’inizio del catechismo, ai bambini, ai ragazzi e alle catechisti.
Consiglieri presenti:
Rita Beretta, Sabrina Calabrese, Emanuela Lucca, Federica Paracchini, Elisabetta Pirovano, Luciana Tedesco, Alessandra Venditto, Camilla Corti, Anna Besio, Giuseppe Principato, Anna Salvadè. Consiglieri assenti: Concetta Cannataro, Andrea Trombetta, Anna Ascione.

  1. Appartamento oratorio

Don Roberto: oggi affronteremo un argomento importante, domenica suor Roberta ci ha consegnato le chiavi dell’appartamento. Sentito l’ing. Emanuele Mazzola bisogna fare un piccolo intervento di alzare il parapetto del balcone e poi sarà tutto a norma. Abbiamo già affrontato l’argomento con il Consiglio degli Affari Economici e poi vi illustrerò le loro idee, però ora vorrei sentire il vostro parere in merito.

Emanuela Lucca: Andrea Trombetta mi ha chiesto di portare il suo pensiero e dare la casa a don Nicolas.

Don Roberto: don Nicolas già vive in una casa a Grandate di sua proprietà.

Giuseppe Principato, Emanuela Lucca: Io darei la possibilità a una famiglia ben conosciuta e interessata con spirito missionario a dare una mano concreta alla comunità, facendo attività di custodia e pulizia e cura dell’oratorio e magari poco alla volta occupandosi anche di altre attività, ovviamente non pagando l’affitto oppure a una famiglia bisognosa per 2 anni. Chiedendo alla Caritas se hanno una famiglia da segnalare. Un po’ come quando c’erano le suore che erano molte attive. Garantendo sorveglianza e apertura.

Anna Besio: sono d’accordo con Giuseppe ed Emanuela ma punterei a qualcuno che abbia a cuore l’oratorio e non a persone bisognose.

Luciana Tedesco: mi sembra difficile trovare qualcuno adatto a rivestire il ruolo indicato prima, opterei per darlo a un’associazione del Paese che ha bisogno di una sede.

Alessandra Venditto: credo che non si possa pensare di dare un impegno così importante ad una famiglia facendo da custode e manutenzione dell’oratorio. Io chiederei alla Caritas se c’è una famiglia che fa solo da custode. Anche io avevo pensato a don Nicolas non sapendo della casa di sua proprietà.

Elisabetta Pirovano: la lascerei chiusa non darei l’incarico ad una famiglia perché si perderebbe il senso di comunità e perché bisognerebbe conoscerle bene.

Sabrina Calabrese: avevo pensato di legarlo a un progetto del Paese, in modo che quello spazio potesse attirare le persone che troverebbero novità come corsi di cucina, un angolo lettura, ecc.

Rita Beretta, Camilla Corti, Federica Paracchini: avevo pensato di aiutare una famiglia che ha avuto difficoltà in questo duro periodo senza dare delle incombenze particolari alla famiglia stessa. Ma semplicemente richiedere l’apertura dell’oratorio e dare una mano laddove sia necessario ma non con l’impegno dato dalle suore.

Don Roberto: bisogna rifletterci su e avere più elementi per prendere la decisione migliore. Vi porto le mie esperienze in merito.
A Rovellasca c’erano gli appartamenti nell’oratorio maschile lasciato al vicario e quello femminile dato in accordo con il parroco ad una famiglia che è stata lì per 18 anni attraverso un accordo preso su un foglietto che si impegnavano a mettere in ordine tutto l’oratorio, fare manutenzione, ecc. sono che negli anni sono andati in rotta con il parroco stesso e hanno presentato i conti di tutte le prestazioni fatte per conto della parrocchia. Oltretutto mancavano pochi anni all’usucapione e sarebbero diventati proprietari. Per evitare di andare per via legali si è dovuto trovare un accordo il meno oneroso possibile ma non è stata una cosa ne facile ne bella da gestire. In più abbiamo dovuto rimettere apposto tutto l’appartamento lasciato in condizioni folli. Dopo di che è diventata la sede della scuola civica di musica del Paese dato in comodato d’uso al comune che gestiva la società che aveva vinto l’appalto.

Casa del sacrestano a San Giuliano: l’appartamento era gestito dalla Caritas diocesana e aveva ricavato un dormitorio con 2 volontari Caritas, solo che nel tempo si è evoluta la richiesta e chiedevano anche appartamenti per le famiglie in disagio momentaneo che veniva dati sempre in comodato d’uso con gestione a carico sempre della Caritas, è vero che entro 6 mesi avrebbero dovuto lasciare libero l’appartamento nel caso se ne fosse creata l’esigenza ma era sempre una situazione difficile da gestire.

E poi vi chiedo come si fa a decidere chi si e chi no può usufruire dell’appartamento. Con che parametri?

Il Consiglio degli affari economici ha proposto di chiedere a Simpatia o aderire al progetto Betlemme della Caritas che consiste nell’accoglienza notturna temporanea per i senza dimora con 2 persone che si occupano della gestione. A San Giuliano in estemporanea ad una coppia è stata data la possibilità di usare la palestra per andare a dormire la notte. Poi ad un certo punto, sono spariti e non sono più tornati. Comunque è stata un’esperienza positiva per la comunità coinvolta.

Si era pensato di dare l’appartamento a parenti ricoverati in zona ma l’associazione che se ne occupava poi non è andata avanti nel progetto.
Da questo si evince che è un appartamento che fa gola a molti. Però all’inizio sono tutti molto bravi e buoni ma vanno valutate con calma le cose e come muoversi.

A Lucino il parroco chiedeva alla Polisportiva una quota simbolica per evitare l’usucapione. Grazie per questo confronto.

2. Varie ed eventuali

EREDITARIETÀ

Luciana Tedesco: avrei piacere, se posso, sapere come è andata a finire la vendita della casa avuta in eredità.

Don Roberto: volentieri. Per quanto riguarda l’appartamento di Giovanni Lucca è stato firmato il compromesso con una giovane coppia ma la banca non ha ancora dato a loro l’ok per il mutuo. Si tratta di 105.000 euro da dividere tra la parrocchia e il monastero. Su questa cosa la Curia chiede il 15% sull’ereditarietà e il 10% sulla vendita.

Siamo d’accordo che qualora non venga dato il mutuo verrà restituita la quota data in caparra. Per l’appartamento piccolo invece è stato rinnovato l’affitto all’inquilino che lo sta usando.

Anche sull’ereditarietà di 90.000 euro il 15% è andato alla Curia.

Anna Besio: in questi giorni una famiglia mi ha detto che sta cercando casa e ha difficoltà con il co- housing.

Don Roberto: non lasciamoci tirare dentro da diverse situazioni, ho parlato con il sindaco e l’emergenza data dal Covid per 23 famiglie è rientrata quindi ora ci sono solo le famiglie seguite dalla Caritas come prima del Covid.

GREST – CAMPO ESTIVO

Camilla Corti: anche quest’anno ci sarà il corso animatori tenuto da Francesca insieme ad un ragazzo incaricato dalla pastorale. Ci saranno quello base dedicato alla formazione dei futuri animatori e quello avanzato per poter avere basi maggiori nella gestione anche di ragazzi con necessità particolari quindi sarà più su un livello psico-pedagogico. Tra l’altro quest’ultima richiesta è nata proprio da loro quindi ci ha fatto molto piacere, anche perché è un gruppo molto affiatato e motivato. Sono circa 30 ragazzi.

Don Roberto: anche il campo estivo è andato molto bene ed è servito per unirli ancora di più, vediamo in loro qualche luce.

COMMISSIONE ORATORIO

Camilla Corti: per far fronte al risparmio energetico in atto, si è deciso di dividere gli spazi con pannelli eventualmente mobili, stiamo valutando costi e soluzioni. Ci saranno delle domeniche di animazione e l’ultimo dell’anno sarà aperto a tutti: ragazzi e adulti per festeggiare insieme.

Don Roberto: abbiamo già fatto 3 riunioni ed è molto positiva la presenza di alcuni genitori che portano idee ed esigenze. Confidiamo di Gesù giorno per giorno.

LETTORI

Anna Besio: in questi giorni sto raccogliendo richieste di poter togliere la mascherina durante la lettura.

Don Roberto: l’ambone è il posto più pericoloso, come l’uso del lezionario. Pertanto no, la mascherina va tenuta. Altrimenti non ne veniamo ad una.

Anna Salvadè: Annamaria mi chiede di poter coinvolgere in maniera attiva i lettori, perché molto spesso non si presentano, non avvisano, e ci si trova all’ultimo a dover trovare qualcuno che possa leggere.

Don Roberto: sarebbe opportuno fare una riunione con i lettori per dire alcune cose a voce e dare un’idea più precisa di cosa significa prendersi l’impegno di leggere in Chiesa, sperando nella presenza di tutti.

Alle 22:00 esauriti gli argomenti, la riunione viene conclusa con una preghiera.