Verbale consiglio pastorale del 12-02-2020

Il giorno 12 febbraio 2020 alle ore 20:30, nei locali dell’oratorio, si è riunito il Consiglio Pastorale Parrocchiale per discutere e deliberare in merito a quanto segue:

  1. Formulare proposte per la formazione degli adulti
  2. Varie ed eventuali

Presiede l’incontro Don Roberto, aprendo l’incontro con la preghiera.
Consiglieri presenti: Anna Ascione, Anna Besio, Sabrina Calabrese Mazzola, Concetta Cannataro, Emanuela Lucca, Elisabetta Pirovano, Anna Salvadè, Luciana Tedesco, Andrea Trombetta, Massimo Pirovano in sostituzione di Venditto Alessandra, Federica Paracchini.
Consiglieri assenti: Suor Roberta, Camilla Corti, Rita Beretta, Giuseppe Principato.

Formulare proposte per la formazione degli adulti

Don Roberto spiega ai presenti cosa significa formazione cristiana per gli adulti nella Parrocchia. Bisogna partire nel vedere cosa si fa attualmente, valutando cosa fare per coinvolgere il maggior numero di persone e attraverso quali mezzi: bollettino parrocchiale, catechesi, radio, adorazione, ecc. Chiede a questo punto a tutti i presenti di esporre il proprio parere.

Emanuela Lucca: presenta delle proposte sottopostale da parte del Gruppo Preghiera da lei rappresentato. La prima di inserire nella catechesi delle testimonianze di persone che, grazie all’incontro con Gesù, hanno cambiato la loro vita creando opere oppure vivendo il quotidiano differentemente, perché proprio partecipando a degli incontri così strutturati, la sua vita è cambiata. La seconda chiede di rispondere a delle domande di attualità per riuscire a comprendere meglio con gli occhi di un cristiano come sarebbe più opportuno avvicinarsi o risolvere determinate situazioni.

Anna Ascione: propone di trattare dei temi di attualità, organizzare di incontri dove si parla delle altre grandi religioni del mondo e poi affrontare la differenza tra magia e religione, miracoli e grazie.

don Roberto: chiarisce che si tratta di definire bene il confine tra liturgia e riti. Superstizione e religione.

Concetta Cannataro: in qualità di ministro straordinario della comunione, riporta che, durante l’ultimo incontro di formazione per i ministri straordinari della Comunione, si è insistito sull’importanza della distribuzione della Comunione. Dalla testimonianza riportata da Ministri di altre Parrocchie, ci si è accorti che a volte, chi riceve la Comunione, lo fa in modo superficiale e non prestando molta attenzione a Chi si sta ricevendo in quel momento. Sarebbe bello poter ricordare le buone norme per ricevere correttamente il Corpo di Cristo. Anche le Ministranti che utilizzano il vassoietto per accogliere eventuali frammenti di particole dovrebbero tenerlo ben dritto.

don Roberto: ringrazia facendo presente che hanno già provveduto a far capire alle ministre l’importanza di quel gesto e ruolo.

Luciana Tedesco: sottolinea quanto la preparazione sia fondamentale per apprendere il valore della comunione e della messa.

Massimo Pirovano: anche il gruppo famiglia appoggia questo pensiero.

don Roberto: ricorda che è stato affrontato nella catechesi degli adulti 3 anni fa circa.

Alcuni membri: appoggiano l’importanza di riproporre le parti della messa.

Luciana Tedesco: fa presente che anche il gruppo lettori dovrebbero fare dei corsi su come prepararsi e leggere la parola di Dio.

Concetta Cannataro: sottolinea l’importanza della lettura e, attraverso la lettura di un libro al mese ci si potrebbe avvicinare ai temi importanti di cui si è parlato in precedenza per poi condividere e confrontarsi in un momento collettivo.

Anna Ascione: espone la sua stanchezza e maggiore attenzione verso l’ascolto.

Federica Paracchini: propone di fare un video delle serate in modo da poterle pubblicare sul sito e dare la possibilità a tutti coloro che per diversi motivi non possono parteciparvi di essere vicini. Come era stato fatto a degli incontri di catechesi organizzati al Monastero.

Andrea Trombetta: un membro del coro chiede che vengano discussi temi di attualità e commentati a livello cristiano. Perché come uno sportivo per affrontare una gara deve continuare ad allenarsi anche un buon cristiano deve continuare ad approfondire la conoscenza di Dio. Il cammino di fede inizia dal battesimo fino alla morte. I momenti di fede sono diversi in ogni periodo di vita, per questo se dovessimo fare una formazione generale sarebbe riduttivo. Cita altri esempi come quello indicato nel libro della Sapienza relativo al vaso di terracotta per fare capire l’importanza di partire dalla base. D’altronde la spiritualità è soggettiva e ci deve essere una volontà personale e non costrittiva, la voglia di sapere deve coinvolgere. Lui stesso porta il proprio percorso come esempio, quando ha letto la catechesi di Papa Francesco con voglia di concentrarsi e apprendere il più possibile. Solo così si è reso conto dell’importanza di scendere in profondità, concentrandosi maggiormente sui peccati veniali e non mortali, che dovrebbero essere esclusi a priori dalla maggioranza. Quindi propone due ritiri spirituali all’anno di 2 giorni. E di affrontare come funziona l’indulgenza plenaria.

Anna Besio: concorde di trattare degli argomenti di attualità perché in questo modo si riuscirebbe a coinvolgere più persone e sarebbe più diretto.

Luciana Tedesco: chiede che però venga sempre fatto un riferimento al Vangelo e la Bibbia.

Sabrina Calabrese: concorda pienamente con quanto esposto da Anna Besio e Luciana Tedesco,

perché così si creerebbero occasioni per ogni persona.

Luciana Tedesco: su certi temi ragioniamo su ciò che crediamo noi e non alla luce del Vangelo, invece dovremmo imparare a fare un confronto, cercando il vero attraverso gli insegnamenti di Gesù.

Anna Ascione: dice che ciò che è giusto o meno lo sappiamo già essendo cristiani.

Sabrina Calabrese: secondo il ragionamento appena esposto sarebbe dire la stessa per la messa. Ognuno la vive secondo il proprio sentimento. A questo punto non servirebbero nemmeno degli incontri per capirne l’importanza. Invece io stessa nella mia timidezza non affronterei determinati argomenti, invece in gruppo si riuscirei io stessa ad avvicinarmi ad altri e confrontarmi. Ovviamente è importante non avere un atteggiamento così rigido.

don Roberto: sottolinea che dovremmo farci delle domande. Chi fa la formazione? Ricordando che la Chiesa è fatta di persone, i laici dovrebbero avere un ruolo come soggetti attivi nella nostra comunità. Non è detto che per forza debba essere un parroco o un professore.

Tutti i consiglieri: sono concordi sul fatto che possano essere anche laici a tenere la formazione.

don Roberto: riprende la parola dicendo che l’oggetto dipende dal destinatario. E così porta l’esempio di Rovellasca. C’erano due tipi diversi. L’incontro biblico una sera a settimana per un anno intero e incontri pomeridiani per il Concilio vaticano II e abbiamo affrontato tutte e quattro. C’erano 11 centri di ascolto ogni mese, la stessa sera chi voleva andava, il parroco girava ed era gestito da laici. Ogni anno un argomento. Il diacono permanente faceva la formazione con simulazione di un incontro cercando di sviscerare l’incontro in ogni sua problematica.

Poi c’era la formazione per il gruppo lettori. Lo stesso brano veniva letto da 5 persone diverse e prima un momento spirituale quindi in base al destinatario, le modalità sono e devono essere diverse. Però il parroco lì a Rovellasca era a tempo pieno. Ed è proprio lì che ho iniziato con gli incontri domenicali con i genitori. Però in questo modo almeno una volta all’anno si veniva a contatto con la parrocchia. Tante sono le esigenze.

Quindi bisogna definire chi è il soggetto? Quali contenuti sulla base del destinatario? Chi si vuole coinvolgere?
Porta ad esempio quando è stata fatta la presentazione del suo libro le prime volte, è stato presentato come l’esorcista. C’è stato così una grande affluenza, se invece avessi fatto una conferenza sul Vangelo, avrebbe sicuramente riscosso 1/10 di presenze.

Bisogna decidere che tipo di formazione fare:

  • Formazione permanente: certicontenuti e tempistica
  • Formazione d’assalto: altre modalità

Andrea Trombetta: sottolinea che questo ci porta ad avere la chiesa piena una volta all’anno per l’evento e poi non si vedono più per un altro anno. Si dovrebbe invece fare un percorso, un cammino cristiano.

Concetta Cannataro: sarebbe molto bello avere dei gruppi di ascolto che sicuramente consentirebbero a persone che si conoscono poco, di familiarizzare in un ambiente più accogliente. Si potrebbero individuare delle persone che abbiano conoscenze dei temi di attualità suggeriti non potendo il Don, probabilmente, farsi carico di tutti gli argomenti da trattare.

don Roberto: chiede come è stata vissuta dal Consiglio pastorale il periodo del sinodo dove c’è stata molta condivisione.

Anna Salvadè: si parlava al di là del Vangelo e non c’era formazione cristiana vera.

Andrea Trombetta: è stata superficiale.

don Roberto: Bisogna pensare seriamente a cosa fare, ricordandoci che dobbiamo essere come ci chiede il nostro Papa Francesco una Chiesa in uscita. Mentre la nostra parrocchia è ancora molto incentrata sull’entrata. A parte quando ci sono gli incontri con i genitori, le benedizioni delle case, il rosario di maggio, le vie crucis, le processioni. Dal centro bisogna andare in periferia. Deve essere la comunità che come pezzo di comunità si sposta verso gli altri. Se poi durante quella sera ci si vuole confrontare su argomenti diversi soprattutto per il coinvolgimento di laici con formazione di testi, sarebbe bello.

Un gruppetto a Rovellasca si era incaricato di presentare gli argomenti di attualità trattati da riviste e quotidiani cristiani, facendone dei riassunti laddove era necessario e lasciando ogni settimana in fondo alla chiesa 4 estratti diversi che ogni parrocchiano a scelta poteva portarli a casa e approfondire gli argomenti.

Elisabetta Pirovano: mostra perplessità perché si tratta di un lavoro che richiede moltissimo tempo, notandolo già un po’ con la stesura dell’articolo per il bollettino.

Andrea Trombetta: evidenzia che siamo una parrocchia poco attiva e dove si fa fatica a trovare volontari.

don Roberto: afferma che Elisabetta ha ragione infatti a Rovellasca, si erano preso incarico delle persone pensionate. E sottolinea di come a Grandate siamo messi molto bene e siamo una parrocchia che si differenzia in positivo.

Federica Paracchini: appoggia quanto detto da don Roberto citando alcuni episodi successi in parrocchie più grandi e vicine a noi, dove i genitori hanno testimoniato di come i catechisti non sono presenti nella vita dei loro figli e che fatto la comunione-cresima nessuno va più ne a catechismo ne a messa.

don Roberto: sottolinea l’importanza di continuare con la formazione dei catechisti, individuando delle strategie per proporre il cristianesimo a più persone possibili. Abbiamo il seme, dobbiamo valutare il terreno. Servono proposte articolate per:

  • un vasto pubblico
  • selettiva per entrare in un cammino di vita di almeno 25 anni
  • specifica per i lettori

Bisogna trovare persone che si mettano a disposizione come animatori con la loro casa, definendo gli argomenti da trattare e fare la relativa formazione.

Emanuela Lucca: ricorda che a Grandate è stata fatta come esperienza ma poi non c’è stata più affluenza ed è stata annullata.

Anna Ascione: 10 anni fa c’era parecchia affluenza e partecipazione. Soprattutto agli incontri dove c’era monsignor Bedetti e don Daniele. Poi don Omar ha deciso di portarlo in oratorio perché negli anni ci si era accorti di far fatica a far aderire le persone. E racconta un episodio simpatico in cui c’era il signor Peverelli Ornaldo che coinvolgeva le persone già per strada invitandole ad andare a casa sua.

don Roberto: porta l’esempio di come alcune palazzine negli anni ’70 erano state pensate con locali appositi per gli incontri tra le persone e questo favoriva molto il dialogo.

Alcuni membri: espongono perplessità sul riproporre i gruppi di ascolto. Perché erano sempre le stesse persone.

Luciana Tedesco: fa presente che avevano fatto un calcolo e il numero di persone che alla fine venivano in oratorio erano le stesse che andavano nelle case, quindi non era cambiato nulla.

Andrea Trombetta: si facevano scelte in base a dove si trovava il relatore.

don Roberto: risponde ai quesiti posti, dicendo che è umano scegliere in base alla simpatia, ma che non bisogna dimenticare che questo non deve diventare una scusante. L’importante è andare. Essendo un lavoro di una certa importanza, chiede che i vari gruppi ne prendano coscienza e per il prossimo incontro si deciderà se fare o meno i gruppi di ascolto in funzione di ciò che sarà raccolto e nello specifico si dovranno esaminare:

  • i nomi di chi interessato a fare da animatore
  • i luoghi dove trovarsi
  • una lista di argomenti fattibili da trattare

2 Varie ed eventuali

– sito web
Elisabetta Pirovano: da lettura dei dati tecnici relativi all’andamento del sito web attivo da 4 anni attivo. Da quando siamo online abbiamo raggiunto quota 28mila visite, circa 9mila nel solo anno 2019 in linea con le visite dell’anno precedente.
E i nostri visitatori non conoscono confini! Se lo “zoccolo duro” dei nostri lettori è italiano (80%), abbiamo un nutrito numero di “click” anche dall’estero. I Paesi più attivi sono Stati Uniti (15%), Svizzera (2%), ma non sono mancate visite anche da altri Stati europei, dal Sud America e persino dalla Cina!

Il 16% dei visitatori ritornano a visitare il nostro sito internet.

Le pagine più lette, ovviamente, sono quelle delle riflessioni di don Roberto, che potete trovare fresche di pubblicazione ogni lunedì alle 8:00. La riflessione più letta è stata Giovani e illusioni/1. Anche la sezioni Avvisi, eventi, vangelo e il bollettino Camminando Insieme vengono consultate periodicamente.
Buon successo anche per le preghiere ricevute tramite la sezione apposita del sito: nel 2019 sono state 121, in linea con l’anno precedente.

Quest’anno le vesite sono arrivate equamente dai dispositivi smartphone e tablet come da computer desktop.

Novità di quest’anno è stata l’introduzione della newsletter parrocchiale: 80 le persone iscritte che hanno ricevuto nel corso dell’anno gli aggiornamenti dalla nostra comunità (13 messaggi inviati).

Un grande ringraziamento va a tutti coloro che direttamente o indirettamente collaborano per la buona riuscita del sito, in primis alle Monache del nostro Monastero che non fanno mai mancare la loro riflessione settimanale sulla Parola di Dio.

– bollettino parrocchiale
Elisabetta Pirovano: fa presente della necessità di maggiori volontari per la distribuzione dei bollettini in modo da aiutare i pochi presenti coinvolti.

– Rosario di maggio
Federica Paracchini e Luciana Tedesco: si prendono in carico di sentire i vari referenti e capire quali zone saranno ancora coperte, mettendo giù un programma in tempo.

– via Crucis
Emanuela Lucca: il gruppo preghiera chiede al Consiglio Pastorale di decidere se si preferisce farlo per le vie del paese o in Chiesa.

don Roberto: ricorda che dal 6 marzo non ci sarà l’adorazione ma la catechesi per gli adulti.

Andrea Trombetta: chiede che vengano coinvolti i giovani per attualizzare la croce che aveva a suo tempo realizzato perché l’intento non era di lasciarla così in Chiesa.

don Roberto: ricorda che i bambini avranno già la via crucis a loro rivolta al mattino. Poi sottolinea che o si va in giro tanto per farsi vedere oppure bisogna scegliere dei luoghi speciali di vita che quindi la scelta della fermata nella via Crucis abbia il suo perché. Ovviamente intonando la stazione al luogo individuato. Oppure decidere di andare solo al di là della statale e fare la periferia del Paese. Curando molto bene gli spostamenti perché quello è il punto debole. Se ci si appoggia al Sinodo della Misericordia si possono scegliere luoghi idonei del nostro Paese.

Andrea Trombetta: fa presente che sia necessario avere pronte due soluzioni nel caso di tempo avverso in modo da fermarsi in Chiesa.

Anna Ascione: appoggia l’idea di andare al di là della statale perché ci sono luoghi molto frequentati e questo ci consentirebbe di avvicinarci anche ai giovani.

Viene messa a votazione e la maggioranza approva l’idea della via Crucis itinerante in luoghi significativi, purché venga sistemato il problema dell’acustica che non consentiva a chi era indietro di sentire e partecipare attivamente.

don Roberto: chiede che al prossimo incontro programmato per giovedì 7 maggio alle ore 20:45 si portino eventuali altre proposte per l’anno successivo in modo che possano essere valutate in tempo.

Alle 22.00 esauriti gli argomenti, la riunione viene conclusa con una preghiera.