Verbale consiglio pastorale del 10-11-2016

Il giorno 10 novembre 2016, alle ore 21,05, nei locali dell’oratorio, si è riunito il Consiglio Pastorale Parrocchiale per prendere in esame il seguente ordine del giorno:

  1. Progetto campo sportivo
  2. Eredità e bilancio attuale
  3. Novena di Natale
  4. Varie ed eventuali

Presiede l’incontro Don Roberto
I consiglieri presenti sono 16; gli assenti giustificati 1 : Anna Ascione

Progetto campo sportivo

Dopo la preghiera iniziale, Don Roberto apre la discussione sul primo argomento all’ordine del giorno, ossia il Progetto del campo sportivo. Il comune si era impegnato, anni fa, a sistemare tutta l’area. L’ultimo lotto mancante è quello appunto del campo sportivo. Dopo varie riunioni e discussioni, avendo ottenuto tutte le approvazioni dagli enti competenti, dopo un’assemblea pubblica, l’approvazione del precedente Consiglio Pastorale e del consiglio degli Affari Economici, il progetto era stato, dall’amministrazione comunale, momentaneamente congelato in attesa del nuovo parroco.

A breve il Sindaco e la giunta riprenderanno in esame il progetto, per il quale il comune ha già stanziato 120.000 euro.

Don Roberto invita quindi Luisa Ostinelli ad illustrare il progetto.

Luisa: “Il progetto ultimo arriva da una serie di altri progetti partiti circa 13 anni fa, dove Il comune, in seguito alla cessione di terreni da parte della Parrocchia, si rendeva parte attiva per riqualificare il campo da calcetto dell’Oratorio. L’ultimo progetto elaborato prevede il rifacimento del campo da calcio, un campo da pallavolo per rispondere anche alle esigenze delle ragazze, il rifacimento della recinzione che da’ sulla riva boschiva, 4 punti di illuminazione, un piccolo allargamento del campo sempre sulla riva boschiva.”

Interviene Andrea Brenna, specificando che l’allargamento previsto dall’attuale bozza di progetto è di circa due metri e mezzo.

Gini Bruna chiede se le gradinate si rifaranno e Luisa risponde che no, le gradinate non ci saranno più. Questo era il progetto già vistato da Don Omar.

Suor Roberta sottolinea l’importanza che tutto sia a norma per non incorrere in gravi problemi.

Don Roberto, approfondisce la discussione ponendo ad ogni consigliere la domanda “, che cos’è il campo dell’oratorio e a che cosa serve?”, dato che noi siamo innanzi tutto “oratorio”, importante avere le idee ben chiare a tale proposito.

Rosaria ritiene che l’oratorio serva prevalentemente per i bambini ed i ragazzi che lo frequentano, e che, se dovessero servire le gradinate per il grest estivo o altre manifestazioni e feste, si potrebbero rifare a norma.

Prende la parola Andrea Brenna, dicendo che questo problema è stato dibattuto a lungo. La gradinata comporta la sottoposizione a parere prefettizio, perché diventa pubblico spettacolo, quindi deve sottostare a tutta una serie di normative e responsabilità di chi anche gestisce il comparto del pubblico spettacolo. Con l’ultima variante del progetto è stato detto alla prefettura che non si era più interessati alle gradinate, di conseguenza di archiviare la pratica. In qualunque momento, è comunque possibile andare a modificare il progetto, qualora ci si accorgesse di averne la necessità. Andrea continua facendo presente che si era dato un indirizzo prettamente calcistico al campo, pertanto anche la società sportiva necessitava di un campo a norma. La diocesi e la curia dal canto loro, e quindi anche Don Omar, chiedevano di puntare ad un oratorio che non fosse solo un centro sportivo.

Luisa afferma che è molto difficile rispondere cosa serva ad un ragazzino che frequenta l’oratorio. I ragazzi che utilizzano il campo durante l’anno sono pochi. L’utilizzo principale avviene prevalentemente durante il grest. A suo giudizio i ragazzi, gli animatori che hanno voglia di spendersi per fare oratorio, hanno tutto ciò che gli serve: un edificio, un campo, un parroco.

Andrea ritiene che la Parrocchia abbia in un certo senso “già dato,” concedendo lo stralcio e l’uso gratuito per venticinque anni dell’area destinata a parcheggio pubblico e mercato, a cui il comune ha risposto con l’impegno ad effettuare i lavori di sistemazione del campo oratoriale. Essa ha avuto dei momenti di riflessione e di variazione che sono ancora in atto; infatti Il progetto non è ancora esecutivo, resta sostanzialmente una bozza. Si elaborerà in seguito quello esecutivo conferendo un incarico formale ad un progettista designato, e verrà quindi affrontata anche la parte economica. Ad esempio, prosegue Andrea, non è stato ancora preventivato il costo certamente oneroso per la realizzazione di un muro di sostegno in cemento armato sul lato destro del campo, a parer suo, indispensabile, se si riterrà di dover allargare, come previsto dall’attuale bozza di progetto, il campo oratoriale di circa due metri e mezzo, (misurati dal cordolo che si trova sulla sinistra salendo dalla stradina di accesso carrabile all’attuale campo da calcio). Ritiene superflua la spesa per la sostituzione totale della recinzione esistente in quanto, i pali lato Sud-Ovest, sono stabili e basterebbe semplicemente riverniciarli, eventualmente sostituendo le sole relative reti, così come sono stabili i due pali alti di illuminazione in acciaio zincato che si potrebbe valutare di conservare, abbattendone i relativi costi, sostituendo solo i corpi lampada con altri a risparmio energetico. Andrea prosegue dicendo che ritiene eccessivo e da approfondire, rispetto ai relativi costi, il previsto allargamento di circa due metri e mezzo verso la “boschina” Continua affermando che è difficile anche per lui rispondere alla domanda di Don Roberto. Ciò che lo impensierisce è che I ragazzi non sanno cosa si vorrebbe fare per loro, non sono al corrente delle decisioni degli adulti, in quanto a tutte le riunioni a cui lui ha partecipato, essi non erano mai presenti. I veri committenti però sono loro. Andrea continua dicendo che lui darebbe spazio al gioco, al calcio, al basket, alla pallavolo, e si potrebbe anche usufruire di un’area verde da gestire autonomamente, perché gli spazi ci sono. Essendosi confrontato con i ragazzi, secondo lui oggi essi non vogliono solo il calcio, e forse vorrebbero anche un oratorio un po’ più casalingo, perché ora gli ambienti hanno un’aria un po’ troppo scolastica, un po’ fredda. La sistemazione dell’esterno potrebbe aiutare a dare un aspetto più famigliare.

Luciana Maiocchi prende la parola ed afferma che la proposta di Andrea di suddividere il campo per varie attività darebbe la possibilità a tutti di usufruire degli spazi. Chi vuole fare sport ha già a disposizione appositi campi sparsi per il paese, mentre gli spazi verdi consentirebbero di fare attività anche con i ragazzi del catechismo.

Interviene Sabrina Mastronardi dicendo che si potrebbe prevedere un’area ludica con giochi per i più piccoli come altalene e scivoli, magari posti su una pavimentazione antitrauma in conglomerato di gomma morbida x esterni.

Valeria afferma che l’idea di Sabrina è buona.

Anche Alessandro concorda che l’oratorio non debba essere ‘calcio’, ma, essendo luogo di incontro, dovrebbe offrire a tutti la possibilità di giocare al gioco che si preferisce. Come già detto da Andrea, mettere a disposizione il campetto a qualche Società sportiva, potrebbe rappresentare più un problema che una reale opportunità, in quanto la gestione prevede certamente un custode, nonchè la pulizia degli ambienti.

Fausta, pur ritendo giuste ed interessanti le proposte degli altri consiglieri, pensa che lo svolgimento dell’attività calcistica in oratorio sarebbe da valutare. Quella del calcio assume un valore aggiuntivo, se consideriamo che da sempre è l’attività sportiva che attrae e coinvolge il maggior numero di ragazzi, dandoci quindi l’opportunità di avvicinarne molti alla vita parrocchiale e oratoriale. Nonostante i vantaggi, presenta indubbiamente delle negatività: se in passato si poneva la scelta tra partita e la Santa Messa, è sempre stata data dagli allenatori e dalle famiglie la priorità alla partita. Questo sottolinea la assoluta necessità di un regolamento oratoriale.

Principato suggerisce che si potrebbero organizzare delle partite per delle squadre di calcio anche a 7.

Russo afferma che organizzare tornei dedicati a vari sport, anche femminili, sempre regolamentati, potrebbe essere una buona possibilità per avvicinare e tenere i giovani in oratorio. Il calcio proposto dovrebbe essere solo a livello ludico, diversamente comporterebbe un impegno troppo grande. Da evitare è certamente l’allontanamento dei ragazzi dall’oratorio.

Davide riconferma che destinare tutto lo spazio e proporre solo il calcio come sport, è sbagliato ed esagerato.

Ornella afferma che l’idea di più campi è buona, e si apre a più possibilità.

Federica conferma e ricorda che gli anni in cui c’erano i tornei, c’era moltissima gente, e le varie proposte erano sempre ben accolte e frequentate; le serate anche estive erano piene. Era bello vedere un oratorio così vivo dove c’era molta relazione tra le persone. E’ anche vero che l’oratorio non è un centro sportivo, quindi dare la possibilità di far fare ai ragazzi un paio di sport come il calcio e la pallavolo sarebbe più che sufficiente. Fare dei tornei potrebbe essere un’opportunità per fare gruppo. Sicuramente d’accordo e condivide pienamente l’idea di fare un orto per i bambini/ragazzi e vivere l’oratorio anche attraverso serate e attività seguite da adulti.

Valeria esprime la sua perplessità sul fare tornei di calcio, in un oratorio si fa altro. Un oratorio propone varie attività, dove imparare a fare comunità, dove si fa aggregazione . Attualmente i bambini si ammassano sotto il canestro quindi dare più possibilità ai vari giochi sarebbe cosa gradita.

Bruna ricorda che quando si sono fatti i tornei non ci sono mai stati grandi problemi di gestione, ne’ per le pulizie ne’ per la custodia degli spazi e degli ambienti. La gente e i ragazzi si attenevano alle regole dell’oratorio e l’attività sportiva era sempre abbinata a quelle della chiesa. Ad esempio, in caso di una funzione in corso, non poteva esserci la partita.

Suor Roberta pensa che non si possa sempre contare solo sugli animatori, che già si assumono i loro impegni. Gli adulti ed i genitori hanno il diritto-dovere di una presenza riconosciuta in Oratorio. Ciò comporta il far parte della comunità educativa; il partecipare, per sostenerle, alle iniziative dei ragazzi e dei giovani; il diventare punto di riferimento e di confronto con gli animatori; l’assumere qualche ruolo specifico di animazione o di cura dei locali, degli ambienti sportivi, del bar.

Don Roberto domanda chi ha inventato l’oratorio, e continua dicendo che la nascita degli oratori si fa risalire a Don Filippo Neri nella Roma del ‘500, in una soffitta della sagrestia. Egli ha organizzato la sua pastorale attraverso la musica, la cultura, le passeggiate e il volontariato negli ospedali. Ha educato migliaia di giovani con solo una soffitta a disposizione. Il vero inventore dell’oratorio è stato Don Cocchi. San Giovanni Bosco, qualche secolo dopo, ha invece pensato ad oratori grandi, in cui si svolgevano una serie di attività comprese quelle femminili, sulle orme degli oratori milanesi. L’oratorio più pieno che lui abbia mai visto nella sua carriera ecclesiastica, è stato a Sondrio, quando in un piccolo cortile fu organizzato un torneo di elastico, maschi e femmine insieme. Tutto ciò per dire che il problema non sono i campi sportivi, bensì cosa vogliamo proporre noi ai ragazzi. Il nostro fine non è quello di aver qui tanta gente e di farla divertire, ma al limite, di avere qui tanta gente per parlare loro di Gesù, per chiedergli di venire a Messa con noi.
Annunciare Gesù! Questo è il senso. L’oratorio è un luogo dove ragazzi e adulti e bambini possono star bene insieme, e dove i grandatesi vanno per parlare di Gesù. Il progetto, sempre secondo Don Roberto, è più che sufficiente e soddisfacente. Ottimo sarebbe dedicare anche un’area adibita ad orto.

Luisa, dopo aver sentito il parere di altri tecnici competenti, afferma che la recinzione andrebbe sostituita. Espone inoltre una sua perplessità. Non capisce come mai tra i giovani si sia persa la voglia di aiutare gli altri. Attualmente lei vede i ragazzi impegnati solo all’interno del grest.

Risponde Don Roberto affermando che non è completamente d’accordo. Ci sono i ragazzi che si impegnano per l’animazione domenicale e non, per il presepe vivente, per l’Unitalsi. Obiettivamente pensando, ci si può ritenere discretamente soddisfatti a tal proposito. Ciò che preoccupa è invece il centro, cioè la vita sacramentale che viene prima del volontariato. A quest’età è l’incontro con Gesù che ti permette di capire tante cose e di scegliere di e come aiutare il prossimo.

Nostro dovere invece è aderire all’iniziativa missionaria più bella, cioè quella di porre attenzione ad ogni singola persona, chiamandola per nome, guardandola negli occhi, invitandola a partecipare alla celebrazione domenicale con noi. L’impegno evangelizzatore è forse ciò che ci manca. Aiutiamoci vicendevolmente, prosegue Don Roberto, a portare Gesù con coraggio, facendo un’esperienza di invito e di coinvolgimento. Continua affermando che la benedizione delle case è un momento bello di incontro con le famiglie della Parrocchia, come bello è anche quello della Messa nei borghi.

Eredità e bilancio attuale.

Aggiornamento sui beni ricevuti in eredità dalla Parrocchia e bilancio preventivo.

La Parrocchia ha ricevuto in eredità, qualche anno fa e in condivisione con il Monastero, da un benemerito parrocchiano deceduto, due appartamenti che verranno messi in vendita non appena possibile, in quanto uno di questi è occupato. Ha ricevuto inoltre un lascito che ha consentito di ammortizzare il debito del Santuario. Il debito residuo ammonta ora a circa 93.000 euro.

Ad oggi le entrate complessive dall’eredita sono state pari a 312.260 euro.
Le uscite relative all’eredità circa Euro 47.000 di cui la voce più consistente è stato il contributo alla curia di Euro.34.000 Al netto perciò la parrocchia ha ricevuto ad oggi Euro.264.664.
Si precisa infine che, come già lo scorso anno, il bilancio della parrocchia verrà reso pubblico così come le entrate e le uscite relative all’eredità.

Novena di Natale

In comune accordo con i consiglieri, è stato deciso di aderire alla proposta di Alessandro, referente Gruppo Giovani, che quest’anno propone la Novena di Natale al mattino. Motiva la proposta affermando che la Novena serale dell’Avvento 2015 ha avuto un’adesione e una partecipazione davvero scarsa. La scelta della mattina è stata fatta in quanto i ragazzi, durante il pomeriggio sono sempre molto impegnati, mentre hanno risposto numerosi alla benedizione mattutina di inizio anno scolastico. Gli orari delle Novene saranno quindi i seguenti:

  • Alle 7.00 quella comunitaria degli adulti guidata dal Gruppo preghiera.
  • Alle 7.40 per i ragazzi delle scuole medie.
  • Alle 8.10 per i bambini delle elementari.

Luciana consiglia di proporre ai bambini, ai ragazzi, alle famiglie, una novena “formato famiglia” con magari una proposta di preghiera da fare a casa, per viverla anche come famiglia. Federica espone quello che stanno realizzando con le classi II a catechismo: un calendario dell’avvento, dove ogni settimana c’è un’intenzione. Propone una preghiera giornaliera da consegnare ai bambini durante il periodo della novena, visto che loro hanno lasciato solo un’intenzione settimanale. In questo modo ci sarà la preghiera da recitare insieme alla famiglia come proposto da Luciana.

Varie ed eventuali.

La Parrocchia proporrà un concorso presepi. L’idea è di fornire gratuitamente una tavoletta in truciolato (50cm x 50 cm), da ritirarsi in Oratorio, su cui ognuno potrà costruire il suo presepe con la tecnica e il materiale preferiti, purchè non vengano utilizzate statuine acquistate. Una giuria premierà in data da stabilirsi i presepi, giudicandoli con criteri diversi: il più originale, il più artistico, il più spontaneo. Alessandro dice che si potrebbe indire un concorso anche sul sito, facendosi inviare delle foto.

 

La prossima convocazione del Consiglio Pastorale Parrocchiale è stata fissata per il 26 gennaio 2017.

Alle ore 22:45 circa con una preghiera la riunione viene conclusa.